Per la comunità di Ogliastro Marina, uno choc dopo l'altro

Caso-Nowak: sviluppi da brividi

Kai, il compagno accusato di aver ucciso Silvia, ha partecipato a fiaccolate e iniziative in memoria della vittima
Ivano Montano

Nel rispetto della presunzione d’innocenza, l’arresto di Kai Dausel, compagno di Silvia Nowak,  per la comunità di Ogliastro Marina di Castellabate ha provocato l’effetto della benzina sul fuoco. Uno choc dopo l’altro, con i pensieri che vanno a quelle manifestazioni in memoria della donna, prima massacrata e poi data alle fiamme, a quella panchina a lei dedicata, a quelle iniziative cui ha preso parte anche lui, il presunto carnefice. Tutti si chiedono: “Possibile?”. Possibile che un uomo, apparentemente distrutto dal dolore, abbia potuto, saputo simulare così, da consumato attore? Certo, c’è la presunzione di innocenza ma ci sarebbe anche un probante quadro indiziario ricostruito dagli inquirenti, con l’uomo che sarebbe anche incappato in una serie di contraddizioni nel corso degli interrogatori. Kai era lì, con le donne del posto, a piangere e pregare con loro mentre esperti ricostruivano le fasi della tragedia del 15 ottobre scorso: l’uomo che raggiunge la sua compagna nel bosco accanto alla villetta, la colpisce  più volte con un corpo contundente e tagliente per poi dare fuoco al cadavere e andare in giro per chiedere ad amici e conoscenti: “Qualcuno di voi ha visto Silvia?”. Roba da rabbrividire. Roba da sperare che gli inquirenti si siano sbagliati, che non sia stato lui.

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