Ancora scottata dalla sconfitta rimediata nel derby con la Juve Stabia, una Salernitana timorosa non va oltre lo 0-0 con un Brescia in fase di ricostruzione. Bisoli schiera i suoi col 3-5-2 che diventa 5-3-2 in fase difensiva. Atteggiamento simile per Colantuono, che tiene Soriano quasi più alto di Tongya. Senza ben 6 titolari, il trainer granata rilancia i giovani Ruggeri e Velthuis, in avanti si rivede Braaf. Nella fase iniziale del match, i giocatori più incisivi per il team dell’ippocampo sono gli esterni Stojanovic e Ghiglione, come accaduto contro la Carrarese. Gli ospiti, invece, creano grattacapi alla squadra di casa sugli sviluppi dei calci piazzati, su cui i granata vanno in affanno. Braaf inaugura la serie di tentativi dalla distanza a cui Lezzerini si oppone con freddezza. Amatucci scambia con Simy, bravo a giocare spalle alla porta, e costringe il portiere avversario ad un difficile intervento. la Salernitana cala alla distanza e per poco le rondinelle non ne approfittano in chiusura di tempo.
Nella ripresa, si ripete il duello rusticano tra Braaf e Lezzerini, che vede alla fine vincitore l’estremo difensore dei lombardi. La retroguardia granata si limita all’ordinaria amministrazione, checchè ne dica Bisoli. Mentre Colantuono richiama Tongya, non incisivo come nelle giornate migliori, e punta sul dinamismo di Hrustic, che svirgola su suggerimento di Ghiglione. Quindi tocca a Kallon, che rileva il più volitivo dei granata Braaf. Il mancino lavora un bel pallone e pennella un cross che Simy avrebbe soltanto dovuto toccare per deviarlo alle spalle di Lezzerini, cosa che non accade e il traversone esce di un soffio. Quindi, lo stesso Kallon, che dà come Braaf segnali di risveglio, mette in movimento Hrustic, bravo a rientrare sul sinistro ed a calciare in porta, ma Lezzerini sorveglia ancora bene il primo palo. Le ultime mosse di Colantuono (Gentile per Ghiglione e Fusco per Simy) non producono stravolgimenti particolari. Il match finisce senza reti e con i fischi dell’Arechi per i calciatori granata.