Le fiamme fanno collassare i capannoni per la maturazione

Rogo all’impianto compost: danni ingenti. S’indaga

Ipotesi autocombustione
Antonio Esposito

La colonna di fumo che si leva dal capannone dell’impianto di compostaggio avvolto lunedì notte dalle fiamme è ancora ben visibile a distanza di oltre 24 ore dall’incendio. Le indagini, condotte dai vigili del fuoco e dai carabinieri della Compagnia di Salerno, sotto il comando del maggiore Antonio Corvino, si concentrano sulla causa del rogo. L’ipotesi più accreditata resta l’autocombustione, favorita dalle alte temperature del processo di maturazione dei rifiuti organici, ma non si escludono altre piste.

Decisivi saranno i risultati dei rilievi tecnici e l’analisi delle telecamere di videosorveglianza, che finora non hanno mostrato presenze sospette. L’incendio, divampato intorno all’una, ha devastato un’area di 5mila metri quadri, causando il collasso del capannone destinato alla seconda fase di lavorazione del compost. Gli interventi rapidi dei vigili del fuoco, giunti con squadre da Salerno, Mercato San Severino, Eboli e Giffoni, hanno impedito che le fiamme si propagassero agli impianti vitali.

Intanto, Salerno Pulita ha confermato lo stop dell’impianto per almeno tre settimane. “Non ci saranno disagi per la raccolta grazie a misure straordinarie già attivate”, ha dichiarato l’amministratore della società, che ha ringraziato i vigili per il loro intervento.

Per garantire la sicurezza ambientale, l’Arpac ha avviato un monitoraggio sulla qualità dell’aria nell’area, analizzando eventuali emissioni di sostanze nocive. I primi risultati sono attesi nelle prossime ore, mentre i vigili del fuoco continuano le operazioni di bonifica per evitare nuovi focolai.

Leggi anche

Adblock Detected

Please support us by disabling your AdBlocker extension from your browsers for our website.