“Una banda di scemi” è in lacrime da ieri, da quando si è diffusa la notizia della scomparsa di Amleto De Silva, vignettista, guru della satira, traduttore, saggista, dj, critico delle serie tv prima che diventassero un genere di culto, scrittore. Nato a Napoli, cresciuto a Salerno, romano d’elezione, Amleto De Silva ha speso la sua vita a giocare prima con i segni (Cuore e smemoranda) e poi con le parole, a capire sempre chi fosse il suo interlocutore, perché era l’umanità a interessargli più di tutto: quella a disagio, annoiata, residuale, quella che “non voleva brillare di fronte alle professoresse del liceo”. Conservatore-progressista, curioso spesso deluso, profeta della “nobile arte di misurarsi la palla”, amava la provincia e la periferia perché sono i luoghi in cui nascono le cose e i romanzi che l’editoria italiana non vuol leggere, perché autentici e con troppa trama. E se il fratello Diego annichilito ha scritto che “oggi la vita me ne ha strappato via metà”, associazioni, centri culturali, amici ne hanno ricordato l’anticonformismo e la libertà: “La nostra letteratura contemporanea perde uno scrittore straordinario – ha scritto Filippo Trotta, della Fondazione Alfonso Gatto – Nella sua generazione credo sia stato uno degli esempi più fulgidi di libertà di pensiero e di scrittura”. “Maestro, mentore, compagno e amico, la comunità di Marea perde tutto questo e molto di più”, si legge sulla pagina Fb del centro culturale Marea con cui Amlo aveva costruito una lunga sinergia (laboratori di scrittura, presentazioni di libri, concerti, incontri ed eventi) e che per ricordarlo cita Luciano Bianciardi, il suo autore preferito: “Ti salutiamo, diggei attempato che sa indossare, e nun è e’Salierne. Ci mancherai, sarai con noi. Ti leggeremo una volta, due volte, tre volte e ancora, cercando di restare all’altezza del compito che ci hai affidato: ridere e non essere banali, essere seri per non restarlo mai. “E la morte non avrà più dominio”. I funerali si terranno domani alle 15.30 nella chiesa del Sacro Cuore.
I funerali si terranno domani alle 15.30 nella chiesa del Sacro Cuore
Addio ad Amleto De Silva, anticonformista e visionario
Conservatore-progressista, amava la provincia e la periferia perché sono i luoghi in cui nascono le cose e i romanzi più autentici
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