Dopo la frana, che nella notte tra il 23 e il 24 dicembre, ha ha colpito la strada di accesso al Monte Gelbison, causando ingenti danni, ieri i tecnici del Genio Civile hanno effettuato un sopralluogo per risalire alle cause del crollo e valutare le misure necessarie per mettere in sicurezza l’intera area. Le verifiche, peraltro, hanno confermato che l’area è ancora in movimento e che il rischio di ulteriori smottamenti rimane elevato. Sui pendii della montagna sovrastanti il parcheggio del ristorante “La Montanara” c’è una condotta che alimenta la centrale idroelettrica che è ricolma di acqua e detriti e che potrebbe essere stata all’origine del crollo. Da lì terra, pietre e detriti hanno travolto parte della struttura del locale, proseguendo fino al fiume sottostante e sradicando alcuni alberi lungo il percorso. Intanto i gestori del locale, che erano presenti al momento del cedimento insieme a due clienti, hanno già presentato una richiesta di risarcimento danni ma il futuro dell’attività resta incerto. Oltre al loro dramma, la chiusura della strada sta avendo pesanti ripercussioni sulle altre attività presenti in zona. Secondo la delibera del Comune di Novi Velia, sarà necessario un intervento da almeno un milione di euro per garantire la stabilità del versante e ripristinare la viabilità.
I tecnici del Genio Civile hanno effettuato un sopralluogo per risalire alle cause del crollo
Frana Novi Velia: almeno 1 milione per sicurezza e viabilità
I gestori del locale travolto da pietre e detriti, presenti al momento del cedimento insieme a due clienti, hanno presentato richiesta di risarcimento danni
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