Dall'appello lanciato dal Liratg sotto le bombe di Kherson venti giorni fa, all'arrivo alla stazione di Salerno ieri pomeriggio: l'incubo di Viktoria Ladcenko e sua madre è finalmente terminato. Era il 4 marzo scorso quando inviò l'sos dalla sua città d'origine, in Ucraina, dove si era recata per prestare soccorso e portare con se', in Italia, la mamma malata, sperando di poter tornare subito dalla sua famiglia ad Eboli. A Kherson, invece, Viktoria era rimasta bloccata, senza riuscire a fare ritorno dai figli e dal marito, costretta a rifugiarsi nei bunker, per sfuggire ai continui bombardamenti.
Poi, finalmente, dopo l'appello e l'intervento delle istituzioni, il suo viaggio di ritorno è iniziato domenica scorsa. Ha superato i territori sotto controllo russo e i vari posti di blocco militari, ha raggiunto prima la Romania, poi ha fatto tappa in Ungheria. Con tanta paura, ma anche determinazione e coraggio, è riuscita ad arrivare a destinazione. Ieri, finalmente la tappa finale del suo viaggio, alla stazione di Salerno, dove ha riabbracciato i propri cari. E' una storia fortunatamente a lieto fine quella di Viktoria e di sua madre, ma che testimonia il dramma che stanno vivendo tanti cittadini ucraini in fuga da un conflitto folle e spietato.