Diciotto e 15 anni. Queste le condanne comminate dai giudici della Corte di assise di Salerno a Monica Milite e al figlio Massimiliano Palmieri per l’omicidio del panettiere Ciro Palmieri, marito e padre dei due imputati. Pene inferiori a quelle richieste dalla Procura, 25 anni per la donna e 22 per il figlio, e, in proporzione, più leggere rispetto ai 16 anni (con lo sconto del rito abbreviato) cui è stato condannato dal gip del Tribunale per i minorenni l’altro Palmieri imputato per l’omicidio del padre, al tempo appena 15enne. La sentenza è stata emessa nel primo pomeriggio di ieri dopo alcune ore di camera di consiglio. I giudici hanno ridotto le condanne riconoscendo loro le attenuanti generiche, prevalenti sulle aggravanti contestate (la crudeltà, la presenza di minori, il vilipendio del cadavere ed il tentativo di occultamento), escludendo sia la legittima difesa, sia l’attenuante della provocazione.
Palmieri, fornaio, originario del rione Carmine di Salerno, venne ucciso nella sua abitazione, in via Marano a Giffoni Valle Piana nel pomeriggio del 29 luglio 2022. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, l’omicidio si consumò nel corso di una lite domestica nata fra i coniugi ma che poi vide l’intervento, in difesa della madre, di due dei figli della coppia, mentre il suo cadavere fu ritrovato mutilato e rinchiuso in sacchi di plastica in un’area boschiva lungo la strada provinciale 25 giffonese dove, nel tentativo di distruggere il corpo e disperderlo tra i boschi, le gambe vennero colpite ripetutamente con un machete.
Ora si dovranno attendere le motivazioni, che saranno depositate entro 90 giorni.