Sopralluogo degli artificieri in mattinata in via Fondo Oliva, nella periferia sud di Salerno, laddove ieri, sono riaffiorate durante i lavori di scavo per la realizzazione del prolungamento della metropolitana e della nuova stazione Arechi/Zona industriale, due granate risalenti al Secondo conflitto mondiale.
Non appena sono emersi i residuati bellici, sono state sospese immediatamente tutte le attività – meccaniche e manuali – del cantiere, la zona è stata transennata e messa in sicurezza, come previsto dai protocolli legati al ritrovamento di ordigni bellici, in coordinamento con la Prefettura.
Inoltre la circolazione ferroviaria sulle linee Salerno-Battipaglia e Salerno-Arechi è stata bloccata fino a quando gli accertamenti effettuati dalle Forze dell’Ordine intervenute sul posto non hanno ufficializzato che non fosse pericolosa (l’interruzione del traffico su rotaia ha causato rallentamenti fino a 25 minuti per 2 treni Alta Velocità, 2 Intercity e 14 Regionali).
Il sopralluogo odierno serve a stabilire le modalità di “brillamento” delle granate.
Come molti ricorderanno, nei tanti ritrovamenti del genere, avvenuti sul territorio provinciale nelle zone interessate nel 1943 dall’avanzata degli Alleati sbarcati sulle nostre coste (tra i tanti quello a ridosso dell’aeroporto Salerno Costa d’Amalfi, nel corso della bonifica dell’area interessata dall’ampliamento della pista e della struttura a febbraio 2024, o quello nell’area de cantiere del crescent nel 2012), in diverse occasioni sono state necessarie evacuazioni di massa: l’ultima risale all’ottobre 2023 quando 3.500 cittadini battipagliesi risedenti nella zona dell’ex zuccherificio dovettero lasciare per alcune ore le loro case, ma prima di allora c’erano stati anche i casi dei 36mila evacuati del 2019 sempre a Battipaglia e dei 5000 che nel 2008 a Salerno furono costretti a stare fuori casa per una settimana per una bomba ritrovata in un cantiere di via Rafastia.