Emerge l’elemento dell’imboscata dalle indagini della Procura di Salerno sull’uccisione di Angelo Vassallo. Il sindaco di Pollica Acciaroli probabilmente conosceva colui che lo ha assasinato il 5 settembre 2010. Per questo motivo quella sera accostò la sua auto e abbassò il finestrino prima di essere raggiunto dai colpi di pistola. Sembrano incastrarsi man mano i tasselli del mosaico criminale che ha portato all’omicidio di Angelo Vassallo. Anche se resta ancora sconosciuto il nome dell’esecutore materiale dell’omicidio. Tra depistaggi, piste abbandonate e poi riprese e approfondimenti, le indagini sono andate avanti raccogliendo tutti gli elementi possibili per ricostruire quanto accaduto. A quasi quindici anni di distanza, il quadro accusatorio è chiaro. Il movente è quello dello spaccio di droga nel Cilento che Angelo Vassallo aveva scoperto e che voleva combattere senza indugio. Pare che fosse anche pronto a denunciare fatti precisi e persone coinvolte, prima di essere brutalmente ucciso nel 2010 ad Acciaroli.
Il sindaco di Pollica Acciaroli conosceva il suo assasino, fu ucciso perché voleva fermare lo spaccio di droga
L’imboscata ad Angelo Vassallo
Sembra sempre più chiaro il quadro accusatorio della Procura di Salerno
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