Nel paese serpeggia la preoccupazione

Castel San Giorgio, la scia infinita degli attentati

La comunità da anni vive sotto assedio
Antonio Esposito

I segni dell’esplosione sono lì, evidenti, a ricordare che la notte scorsa il Comune è stato colpito ancora una volta. Il portone antico, divelto dalla forza della bomba carta, è stato portato via dal fabbro. Ma l’immagine di un’istituzione ferita resta.  «Un vile atto di violenza», lo definisce la sindaca Paola Lanzara. Eppure, questa non è la prima volta. Dal 2017, Castel San Giorgio ha subito sei attentati contro amministratori ed edifici pubblici. Auto incendiate, bombe davanti alle case di sindaci e vicesindaci, ordigni che distruggono depositi comunali. Una scia infinita di violenza che non risparmia neanche le aziende private.  La dinamica di ieri è chiara: due uomini con casco integrale, su uno scooter senza targa, hanno oscurato le telecamere del Comune a mezzanotte. Uno è sceso, ha posizionato l’ordigno, l’altro ha tenuto il motore acceso. Poi la fuga. Una scena già vista nel 2023, quando una bomba esplose davanti alla casa della sindaca. Allora, i due erano su un’enduro.  Le indagini ora cercano similitudini tra i due episodi. Il Ris ha raccolto residui dell’esplosivo e reperti da confrontare con quelli del 2023. Si ipotizza un legame con appalti comunali, come quello per la raccolta rifiuti, assegnato alla Sarim. Ipotesi, soltanto ipotesi per ora. Ma non si escludono “cani sciolti” del territorio, interessati ai servizi pubblici.  Intanto, la preoccupazione dei cittadini cresce. Perché questa non è solo una bomba. È l’ennesimo atto intimidatorio in una comunità che chiede risposte. Il prefetto di Salerno, Francesco Esposito, ha convocato una riunione d’emergenza, intensificando i controlli. Ma la domanda resta: chi vuole intimidire le istituzioni? E perché, dopo anni di attentati, nessun colpevole è stato trovato?

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