E’ sottile e dunque fragile la linea tra cooperazione e invasione di campo. Le forze dell’ordine chiedono aiuto alla collettività e, per quanto ci risulta, i salernitani stanno collaborando fattivamente; i cittadini sanno che l’omertà non gioverebbe a nessuno, visto che tutti, ma proprio tutti, sono a rischio, considerata un’escalation di furti e rapine che non può in alcun modo essere nascosta, come la polvere sotto al tappeto. Per dirla tutta, cittadini e operatori commerciali si sono sentiti “bacchettati” dal Questore Conticchio, che ieri ha invitato tutti a non pubblicare sui social i video che mostrano le razzie dei soliti ignoti in appartamenti e negozi della città. “Non è una buona prassi” – ha detto il Questore, perché potrebbe intralciare il corso delle indagini, meglio utilizzare l’App Youpol, per denunciare attività predatorie o altre malefatte. Naturalmente, c’è da fidarsi di un uomo di Stato capace e affidabile come Conticchio; va detto, però, che ci vuole pure il tempo necessario affinché l’App possa “fare presa”, insomma diventare un qualcosa di facile utilizzo per tutti, perché non tutti sanno che esiste e non tutti sanno come fare per suonare “virtualmente” quel campanello d’allarme. E’ chiaro, allora, che ci si affida ai social, alla portata di tutti, capaci di garantire l’immediata diffusione della eventuale notizia. Sarà anche sbagliato o sconsigliabile, come detto dal Questore, però a noi sembra un’azione di spiccato senso civico da parte di persone, parliamo di nomi e cognomi, insomma gente che ci mette la faccia pur di non restare zitta al cospetto di atti criminosi. A nostro sommesso avviso, non si tratta di “gogna mediatica”, ma di un atto di coraggio a difesa della comunità.
Per il Questore di Salerno, pubblicare video che mostrano atti criminosi non è una buona prassi
Sicurezza, la sottile linea tra collaborazione e “intralcio”
I salernitani stanno collaborando in massa: non una "gogna mediatica" ma un atto di coraggio e senso civico
31
articolo precedente