Si fa più nitido il quadro in merito agli scontri di via Citola, tra ultras della Nocerina e sostenitori della Cavese che, a bordo di 14 minivan, erano di ritorno dalla trasferta di Avellino. Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, si trattò di un vero e proprio agguato teso da un centinaio di tifosi nocerini. Un’imboscata che – secondo la tesi della Procura di Nocera Inferiore – fu consumata con lancio di bombe carta e altri oggetti contundenti, non solo contro i tifosi metelliani ma anche contro gli agenti di polizia che stavano presidiando la zona proprio per scoraggiare ed evitare eventuali tafferugli tra le opposte fazioni. Le telecamere di sorveglianza hanno permesso di individuare, allo stato, 7 dei potenziali autori del raid violento, i cui telefoni cellulari sono stati sequestrati per avere tempo e modo di passarli al setaccio, a caccia di prove. Andrà anche chiarito perché una parte dei tifosi della Cavese cambiò tragitto, decidendo di passare per Nocera Superiore, rispetto alle indicazioni della Questura.
Secondo gli inquirenti, si trattò di un vero e proprio agguato teso da un centinaio di tifosi nocerini
Scontri ultras: a processo sette tifosi della Nocerina
Le telecamere di sorveglianza hanno permesso di individuare, allo stato, 7 dei potenziali autori del raid violento
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