Sono oltre 640mila gli italiani che, a distanza di 10 giorni dall'inizio della campagna vaccinale anticovid, hanno già ricevuto una dose del siero prodotto da Pfizer-Biontech. Il primo carico inviato da Pfizer a cavallo di Capodanno è ormai esaurito ed è partita la somministrazione delle 470mila dosi arrivate all'Epifania. Complessivamente, l'Italia ha iniettato il 70% delle fiale che ha a disposizione, ovvero 908.700.
"Primi in Europa", rivendica il Governo, e primi fra i primi ci sono i cittadini campani a cui risultano già somministrate 68.138 dosi, ovvero il 101,7% (fatto possibile se, da un'ampolla si estraggono 6 invece di 5, utilizzando siringhe e/o aghi a basso volume morto come suggerito dall'Agenzia europea del farmaco, ndr).
Il presidente della Campania, Vincenzo De Luca, da sabato accusa il piano con il quale sono state assegnate le dosi alle regioni, visto che mentre la Campania ha esaurito il quantitativo consegnatole, altre regioni – come la Lombardia – ne hanno utilizzate meno del 50%.
Al presidente De Luca ha risposto già ieri il commissario per l'emergenza Domenico Arcuri, da Lucia Annunziata a "Mezz'ora in più" su Rai3: "De Luca – ha detto Arcuri – ha giustamente lanciato l'allarme, ma se domani il modello distributivo di Pfizer funzionerà, e io non ho dubbi di questo, riceverà le nuove dosi".
"Mi chiedo cosa sarebbe successo – ha aggiunto – se un governatore invece avesse tenuto i 60mila vaccini ricevuti in un freezer e non li avesse somministrati".
Intanto per oggi è previsto l'arrivo delle prime 47 mila dosi del vaccino Moderna, autorizzato in Europa il giorno della Befana e finora mai utilizzato nel nostro Paese.
La loro effettiva distribuzione, però, avverrà a partire da domani. Sono poche dosi, anche se entro la settimana ne dovrebbero arrivare altre 67 mila.
Ma saranno utilizzate per un primo correttivo, tecnicamente la chiamano normalizzazione, che premia proprio le regioni che hanno già esaurito le scorte: in origine le fiale di Moderna erano state destinate agli ultraottantenni, ma vista la situazione, le stesse regioni a decidere se usare queste dosi per andare avanti con l'immunizzazione dei medici oppure tenerle da parte per quando partirà la fase due della campagna, quella dedicata agli over 80.