“La scuola è a scuola” si legge su uno dei tanti striscioni

Lezioni in strada per chiedere il ritorno in classe

Covid ha diviso studenti e genitori tra guelfi e ghibellini della dad
Girolamo Budetti

"La scuola è a scuola" si legge su uno dei tanti striscioni affissi in piazza San Francesco per manifestare il dissenso verso chi ignora le esigenze di chi vorrebbe tornare in classe. Anche stamani, davanti allo storico Liceo Tasso di Salerno, la classe della professoressa Licia Amarante ha fatto lezione all'aperto, collegandosi con altri studenti e docenti in modalità dad, l'ormai celeberrima didattica a distanza, nel rispetto delle prescrizioni anti Covid e mantenendo il distanziamento previsto dalle norme.

Una lezione sulla poesia che diventa una meravigliosa dimostrazione di attaccamento all'istituzione scolastica, nella sua forma ma anche nella sua sostanza. Perché una scuola da remoto non può essere vera scuola, e per quanto necessaria in certi frangenti non può essere considerata interamente sostitutiva di quel percorso di crescita umano e culturale che solo l'insegnamento in presenza può dare. E così la piazza è il proscenio dal quale chiedere il ritorno in aula il prima possibile ma anche uno studium all'aperto che riscopre le radici antiche dell'insegnamento e del rapporto tra docente e discente.

Al di là di una visione romantica lo sconvolgimento dovuto al Covid ha diviso studenti e genitori tra guelfi e ghibellini della dad, cui s'aggiungono le spaccature del mondo della scuola. Un'altra ferita che passata la tempesta andrà sanata.

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