Dopo i due servizi che abbiamo dedicato al degrado della zona industriale

Asi e Comune di Salerno dopo servizi di LiraTv aprono cantieri strade

Avevamo denunciato la mancata partenza dei lavori annunciati a dicembre
Francesca Salemme

Ogni promessa, si sa, è come un debito da onorare. È per questo, per una questione di onore e di rispetto, che nei giorni scorsi abbiamo ricordato al Consorzio Asi e al Comune di Salerno le promesse fatte nella conferenza stampa dell'11 dicembre scorso, quando i due enti annunciarono l'avvio dei lavori di ripristino del piano viabile danneggiato in tutta la zona industriale, salvo poi dimenticarsene il giorno stesso.

Abbiamo atteso per un mese la partenza di quei cantieri. Poi, di fronte al nulla e alle segnalazioni pressanti di chi – in quelle buche – ci rimetteva pneumatici, semiasse e soldi, abbiamo deciso di sollecitare l'avvio dei cantieri in maniera energica. E ci siamo riusciti. Quando, qualche giorno fa, dopo il primo servizio che abbiamo dedicato alle strade-vergogna della zona industriale siamo stati contattati per un chiarimento, abbiamo cortesemente risposto che LiraTv sarebbe tornata a parlare volentieri dei cantieri solo quando si fossero palesati operai e ruspe.

Detto-fatto, tempo 72 ore ed il piccolo miracolo di efficienza amministrativa s'è compiuto, aggirando ostacoli burocratici ed economici che forse avevano avvitato Consorzio Asi e Comune di Salerno su sé stessi: da ieri, infatti, i lavori sono cominciati. Con oltre un mese di ritardo, ma sono cominciati. Le prime ruspe, le prime squadre, hanno iniziato dal vialone di Via Wenner. Asfalto, sottoservizi, alberature, rotatorie: col tempo, ogni cosa dovrebbe essere restituita al suo decoro.

Ma la domanda sorge spontanea: se non fosse intervenuta LiraTv con un paio di servizi “energici”, per così dire, a difesa della dignità delle imprese e dei lavoratori residenti ed ospiti della zona industriale, il Consorzio Asi ed il Comune di Salerno quando si sarebbero decisi a farlo da soli? Non pretendiamo una risposta; in fondo, meglio tardi che mai. Ma è ovvio: se ci saranno altri stop, ritardi od omissioni, ci faremo ancora sentire.

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