Quattordici le persone arrestate dai Carabinieri, sequestrati oltre 25mila mq di terreni

Campi… “minati”, uno sporco affare milionario

I responsabili del traffico di rifiuti speciali accusati di associazione per delinquere aggravata
Ivano Montano

L'agri-sottocultura, quella dell'illegalità, quella di chi non ha scrupoli nel piantare rifiuti in terre fertili, con i terreni che vengono utilizzati a mo' di discariche abusive. Il capo d'accusa, per i 14 soggetti arrestati dai Carabinieri, è pesante come un macigno: associazione per delinquere aggravata, finalizzata all'illecito traffico di rifiuti tossici, speciali e pericolosi. Campi minati, vere e proprie bombe per l'ecosistema e per uno dei punti di forza dell'economia nostrana. L'indagine Gold Business – e di affari d'oro si tratta, visto che si parla di un fatturato illecito che si aggira sul milione di euro – porta a galla le malefatte di una rete criminale operante tra salernitano, casertano e napoletano. Chiari quanto gravi gli indizi di colpevolezza acquisiti dai Carabinieri nei confronti di Antonio Romagnuolo, Michele Acampora, Vito Arietta, Giulio Ruscinito, Rocco Capuano, Gaetano Romagnuolo, Giuseppe Mainardi e alcuni proprietari di aziende agricole, terreni e mezzi compiacenti e attivamente partecipi.

Svelato il modus operandi: dietro compensi che si aggiravano tra i 1000 e i 3000 euro a carico, i rifiuti speciali venivano prelevati da imprese produttrici dei settori "gestione rifiuti speciali", "spurgo pozzi neri", "conserviero" e "conciario" e venivano sversati nei terreni agricoli e in zone sottoposte a riserva naturale, diventando a tutti gli effetti discariche abusive tossiche e assai dannose per le ripercussioni sull'ambiente e con alterazioni incalcolabili per l'eco-sistema. Agli autocarri e ai rimorchi utilizzati per il traffico di rifiuti speciali, talvolta occultati sotto scarti di finocchi in modo da eludere eventuali controlli venivano applicate altre targhe, per evitare una possibile riconducibilità al gruppo da parte delle forze dell'ordine. L'operazione, oltre all'arresto dei responsabili, ha portato anche al sequestro di tre aziende di Sant'Egidio del Monte Albino, Castellamare di Stabia e Scafati, sei autocarri, un mezzo agricolo ed un escavatore utilizzato per il tombamento dei rifiuti, oltre a 25.000 mq. di terreni adibiti a discarica abusiva.

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