Lavori iniziati con ritardo e proseguiti peggio

Asi: lavori per le strade al rilento, buche e transenne dappertutto

In tutta la zona industriale di Salerno
Girolamo Budetti

Lavori iniziati con ritardo e proseguiti peggio, in tutta la zona industriale di Salerno, dove il piano per adeguare le strade groviera alle aspettative di imprese ed operatori economici che lavorano in area Asi ha il classico andamento lento che nulla cambia e niente risolve.

Il presidente Antonio Visconti aveva promesso tempi rapidi e strade rimesse a nuovo: ecco, invece, a distanza di mesi cosa sono costretti a fare gli autotrasportatori che viaggiano in zona Asi. Debbono spostare le fantasiose transenne piazzate per delimitare fossi, buche e scavi, strozzando le carreggiate al punto da renderle impercorribili. Per non parlare del rischio di incidenti sempre dietro l'angolo, visto che le aree di lavoro ed i restringimenti non sono segnalati da un'adeguata cartellonistica.

Si ha quasi l'impressione che qualcuno in Asi si sia distratto, quando invece ditte ed operai a vario titolo all'opera andrebbero compulsati e sollecitati. È noto che il presidente Visconti sia in lizza per la carica di sindaco di Battipaglia: un impegno elettorale gravoso che potrebbe distogliere molte energie dalla guida dell'Asi e dalla giusta attenzione che meritano le imprese della zona, ma anche gli sventurati che devono percorrere le sue strade fatiscenti.

Una delle poche cose che si sono viste, in queste settimane di cantieri aperti a singhiozzo, è il taglio delle radici delle palme sistemate a filare lungo il cordolo separatore di Via Wenner: un intervento misterioso dal punto di vista botanico ed urbanistico, capace di bloccare il traffico lungo una direttrice importante per tutta la zona industriale e con il forte sospetto di non essere risolutivo: perché se è vero che le radici avevano divelto l'asfalto e rischiavano di fuoriuscire dal bitume, ci devono spiegare perché si pensa che ora quelle stesse radici non ricrescano di nuovo, ricreando lo stesso problema. Il tutto spendendo soldi pubblici, in operazioni su cui c'è sempre l'occhio vigile della Corte dei Conti.

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