Passata la sosta e la parentesi delle nazionali, si torna al campionato e nel caso della Salernitana alla solita routine. Dopo le prime due giornate, serpeggiano già le prime divisioni: da una parte l'esaltazione per la vittoria in trasferta giunta a Verona, dall'altra lo scetticismo e la disillusione di chi non si lascia scuotere dai primi risultati positivi. La Salernitana dello scorso campionato, quella di Ventura e del progetto “rilancio”, dopo le prime due uscite si ritrovava a punteggio pieno in testa alla classifica ed era, dunque, partita anche meglio di quella di Castori.
C'è chi, però, ora, va al di là del risultato conquistato sul campo, chi si aspetta sempre un segnale dalla proprietà e dalla dirigenza, un progetto dettagliato per una piazza ambiziosa, un programma da illustrare, un obiettivo da fissare e, magari, da provare a centrare. Si è pronti a ricominciare dalla terza di campionato e, per la Salernitana, in pratica non è cambiato nulla, in termini di strategici. L'obiettivo resta quello di “crescere”, di “fare bene”, in pratica i soliti propositi di tutti, anche se quest'anno manca, per ovvie ragioni di sicurezza, quello di “riportare i tifosi allo stadio”. L'obiettivo dichiarato non c'è.
In ogni caso, si torna in campo, riprende il campionato, con la differenza che adesso il mercato ha chiuso i battenti. I giochi sono fatti. Bene o male, sarà il rettangolo verde a giudicare, sebbene qualche interrogativo non manca, soprattutto relativamente al folto gruppo di portieri in rosa. Senza aprire un capitolo già dibattuto, verrebbe da dire, per usare il latino spesso sbandierato da Lotito, “melius est abundare quam deficiere”. Ad ogni modo, ci si prepara a ricominciare. Arriva il Pisa, reduce dai due pareggi conquistati in avvio (2-2 con la Reggiana in trasferta, 1-1 con la Cremonese in casa). La Salernitana, ovviamente, si prepara a fare bene ed a mostrare segnali di crescita.