Approvato e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il nuovo Dpcm al ministro Speranza resta il compito di indicare i territori ad alto rischio che andranno incontro ad un lockdown, così come le zone a rischio elevato che vedranno una limitazione della mobilità.
Basandosi sui dati dell'ultimo monitoraggio dell'Istituto Superiore di Sanità (19-25 ottobre) è basato su noti 21 parametri epidemiologici e sanitari -dall'occupazione dei posti letto in terapia intensiva alla capacità di fare il tracciamento, dalla diffusione del virus alla rapidità nel fare i tamponi – nello “Scenario 4” ad alto rischio – le cosiddette zone rosse – ricadrebbero Lombardia, Piemonte, Calabria, Valle d'Aosta, Bolzano
Nello “Scenario 3” – zone arancio – dovrebbero esserci Puglia, Sicilia, ma anche Campania,Liguria e Veneto (ancora oggetto di discussione).
Il resto d'Italia in zona gialla.
Pertanto dovrebbe essere questa la situazione, ma potrebbe cambiare con l'aggiornamento dati.
Inoltre potrebbero essere incluse alcune province più a rischio sulla base di quanto previsto dall'articolo 2 comma 2 del Dpcm.
Con il nuovo Dpcm in vigore da domani tornerà l'autocertificazione per gli spostamenti in tutta Italia: in tutto il paese scatterà il coprifuoco alle 22 e, dunque, la necessità di giustificare i propri spostamenti sarà necessaria anche nei Comuni inseriti nelle zone gialle, dopo quell'ora.
Il modulo, già disponibile sul sito del Viminale, è lo stesso che era stato predisposto in occasione del Dpcm del 24 ottobre e già utilizzabile per le ordinanze in vigore nelle Regioni dove era stato stabilito il coprifuoco.
Si tratta di un modello standard – che avranno a disposizione tutte le pattuglie delle forze di polizia – dove i cittadini dovranno indicare i motivi dello spostamento. I controlli verranno fatti a campione e chi non riuscirà a dimostrare il motivo indicato nell'autocertificazione, verrà denunciato.