Il Natale ed il Capodanno senza brindisi costano 1,2 miliardi di euro, che sono stati spesi lo scorso anno dagli italiani, in casa e fuori, solo per imbandire con vini e spumanti le tradizionali maxi tavolate delle feste di fine anno che rischiano di sparire per l'emergenza coronavirus.
E' quanto emerge da una proiezione di Coldiretti in riferimento all'invito del premier Giuseppe Conte a festeggiare in famiglia ma con prudenza senza immaginare feste e pranzi affollati.
Il settore del vino e degli spumanti è quello più colpito: le feste di fine anno fanno registrare tradizionalmente il massimo di domanda di spumanti e vino italiani ma a pesare nel 2020 oltre al lockdown per ristoranti e locali pubblici sono – sottolinea la Coldiretti – soprattutto il divieto alle feste private e ai tradizionali veglioni ma anche i limiti posti agli spostamenti, dal coprifuoco e l'invito a non ricevere in casa persone non conviventi. Il risultato è un taglio netto dei consumi rispetto ai circa 74 milioni di tappi di spumante stappati solo in Italia per le feste di fine anno nel 2019, secondo la Coldiretti.
Le previsioni sull'andamento del contagio – precisa la Coldiretti – preoccupano anche per i divieti posti alla gran parte degli eventi (sagre, feste paesane e mercatini natalizi) che sono momenti importanti per l'acquisto di regali enogastronomici. Senza dimenticare l'impatto negativo della mancanza di turisti italiani e stranieri con molti Paesi, a partire dalla Germania, che – continua la Coldiretti – hanno già messo l'Italia nella black list delle zone più pericolose. Un danno pesantissimo considerato che quasi 1/3 della spesa turistica nel Belpaese è destinata proprio all'enogastronomia.
Si rischia così di dare il colpo di grazia ai consumi di vino degli italiani con quasi 4 cantine italiane su 10 (39%) che registrano un deciso calo dell'attività, con un pericoloso l'allarme liquidità che mette a rischio il futuro del vino italiano dal quale nascono opportunità di occupazione per 1,3 milioni di persone, dalla vigna al bicchiere, secondo l'indagine Coldiretti/Ixe' sugli effetti dell'emergenza Covid che ha tagliato i consumi fuori casa e colpito direttamente il settore.
Ad essere danneggiata – sottolinea la Coldiretti – è soprattutto la vendita di vini di alta qualità che trova un mercato privilegiato di sbocco in bar, alberghi e ristoranti (-40%).