Ad inizio settimana il consiglio comunale di Eboli si riunisce per prendere atto, tra le altre cose, delle dimissioni del sindaco Massimo Cariello, travolto da una vicenda giudiziaria cui potrebbero aggiungersi – presto o tardi – anche altri filoni.
Sull'assise, però, aleggia un piccolo giallo: ovvero l'assenza apparente di un punto espressamente dedicato al dibattito sulle dimissioni presentate da Cariello qualche giorno fa, in seguito alla sua detenzione ai domiciliari. Tant'è che le opposizioni hanno chiesto al sindaco facente funzioni, Sgroia, di prevedere un punto specifico per rendere cristallino un passaggio politico fondamentale.
La vita amministrativa del Comune di Eboli rimane scossa dalla vicenda che vede accuse di falso, abuso e corruzione a carico del sindaco e di altri funzionari (questi solo interdetti). Ma non è peregrino pensare ad un aggravamento del quadro generale, dopo l'ennesimo accesso negli uffici di palazzo di città da parte della Guardia di Finanza, che ha portato via documenti e atti che riguardano l'impianto di compostaggio.
Dunque, alla questione dei concorsi pilotati e dei permessi a costruire facilitati potrebbe sommarsi un'altra inchiesta, quella sulla capacità dell'impianto di compostaggio e sull'ipotetico superamento dei quantitativi massimi consentiti da trattare. Il sito è da gennaio sotto sequestro e le indagini non si sono mai fermate, nemmeno a causa del covid. Nel mezzo, la campagna elettorale che s'è rilevata un successo bulgaro per Cariello e poi la mazzata degli arresti domiciliari, che hanno costretto il sindaco a dimettersi per fugare il dubbio di una possibile reiterazione dei reati o dell'inquinamento delle prove.