Erano due i fattori da prendere in considerazione per un'eventuale e graduale riapertura delle scuole in Campania. Il primo era rappresentato dai risultati dello screening, il secondo dall'andamento dei contagi. Entrambi i fattori non sembrano dare le indicazioni giuste e quindi domani infanzia e prima elementare resteranno chiuse. A differenza di quanto ipotizzato la settimana scorsa dalla Regione Campania, sempre previa valutazione dei due fattori.
Lo screening volontario al personale scolastico, agli alunni e ai familiari conviventi non ha fatto registrare una grande partecipazione. Sono stati esigui i test antigenici effettuati anche perché prenotare il controllo è stata un'impresa riuscita a pochissime persone. Il numero verde per lo screening non ha risposto quasi mai e gran parte delle persone che avevano lasciato il proprio numero non sono state ricontattate. Chi è riuscito (davvero pochi) ad avere un appuntamento si è dovuto spostare da Salerno a Cava de' Tirreni, Nocera o Maiori per sottoporsi al tampone. Di conseguenza ad oggi non ci sono i numeri sufficienti dei controlli per fare una valutazione attenta e quindi le scuole restano chiuse. Lo screening però va avanti e da domani, in base all'ultima ordinanza regionale, dovrebbe essere allargato alle altre classi elementari e alla prima media in vista di un possibile ritorno in aula dal 30 novembre.
Al momento è difficile fare previsioni sull'eventuale riapertura delle scuole in Campania. Ricordiamo che, in base alle misure previste dal Dpcm, nella zona rossa la didattica può essere in presenza fino alla prima media compresa e deve essere a distanza dalla seconda media in su. In Campania, però, la Regione ha chiuso l'infanzia da fine ottobre e tutte le altre scuole già da metà ottobre. Ogni valutazione, numeri alla mano dello screening e dei contagi, sarà fatta dall'Unità di crisi regionale.