Il cambio di format annunciato e deliberato dalla Lega B per la prossima stagione scatena le polemiche. In attesa dell'assenso della Figc, il presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli, ha già annunciato battaglia. Procedendo con ordine, qualche giorno fa l'Assemblea di Serie B ha chiesto al Consiglio Federale, quasi all'unanimità, con il solo voto contrario della Salernitana e l'assenza del Pescara, la modifica del format del campionato cadetto portando, sin dalla stagione in corso, da quattro a tre le retrocessioni e lasciando inalterato il numero delle promosse, due direttamente e un'altra attraverso i playoff.
La modifica è possibile secondo l'articolo 49, comma 4 delle Noif, ma dovrà essere il CF a ratificare, eventualmente, il cambio entro il 31 dicembre. L'intento delle società guidate dal presidente Balata è quello di garantire «maggiore stabilità alla Lega» e «programmare con più efficacia dal punto di vista politico», aspetti che il disallineamento non favorirebbe, essendo peraltro un'anomalia rispetto al resto del professionismo con 7 società che ogni stagione lasciano la categoria.
Pareggiare il numero di club che salgono e scendono dalla B porterebbe, tuttavia, il numero delle società a 21, ma potrebbe essere solo una zoppia momentanea, con il format che si assesterebbe a partire dal 2022-2023. Il problema andrebbe poi affrontato nell'ambito della riforma complessiva dei campionati che riguarda anche la Lega Pro ed è argomento del Cf da anni. «Il riallineamento è un'esigenza non più procrastinabile – ha spiegato Balata – e può essere adottato senza intaccare le altre Leghe, confidando nella lungimiranza della Figc». Secca e immediata la replica del presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli: «I cambi di format richiedono il consenso delle Leghe coinvolte e le riforme si fanno ragionando da sistema. Si propone 21 squadre? Ma sino a ieri si parlava di 18. Ci vedremo in Consiglio Federale». Insomma, la storia si ripete e tra Lega B e Lega Pro si rischia di nuovo il braccio di ferro.