Giovedì 3 dicembre scade il Dpcm firmato dal premier Giuseppe Conte il mese scorso, che ha suddiviso il Paese in zone in diversi colori a seconda del rischio di contagio da Covid-19 e altri parametri. L'esecutivo è al lavoro su un nuovo testo che dovrebbe fissare anche le regole per il Natale e le festività di fine anno. Vediamo nel dettaglio cosa potrebbe cambiare
Stando alle ultime ipotesi, col nuovo Dpcm dovrebbero essere vietati tutti gli spostamenti tra Regioni (anche in fascia gialla) a partire dal 19-20 dicembre e fino al 6 gennaio, ma dovrebbe essere consentito il rientro alla residenza o al domicilio. Potrebbe essere concesso il ritorno nella casa di famiglia per trascorrere le feste con i genitori anziani, anche se rimane la raccomandazione di proteggerli da un eventuale contagio perché persone particolarmente a rischio. Potrebbe essere concesso il ricongiungimento familiare per i conviventi anche se hanno cambiato residenza o domicilio, ad esempio per motivi di studio. L'esecutivo non dovrebbe stabilire un numero massimo di commensali tra le mura domestiche, ma dovrebbe continuare a dare raccomandazioni come nei precedenti Dpcm per “Limitare al massimo anche nelle proprie abitazioni il numero di persone che si ritrovano”. Si discute sulla possibilità di riaprire i ristoranti nei giorni di festa, proprio per evitare riunioni familiari nelle abitazioni, che sarebbero più difficili da controllare.
Per chi deciderà di andare all'estero o torna in Italia per il Natale, l'esecutivo vorrebbe introdurre l'obbligo di quarantena, per evitare che si ripeta quanto accaduto in estate.
Il nuovo Dpcm dovrebbe confermare il rientro a casa alle 22 e il divieto di uscire prima delle 5 per evitare assembramenti, a meno che sussistano motivi di lavoro, salute o necessità. “Per quello che riguarda la messa di Natale, se c'è coprifuoco deve essere rispettato”, ha ribadito il ministro della Salute Roberto Speranza. Potrebbe non esserci quindi uno stop alle messe, basta che vengano celebrate in orario compatibile con l'obbligo di rientro a casa alle 22.
I negozi potrebbero rimanere aperti fino alle 21, nel tentativo di 'spalmare' la clientela in un arco temporale più ampio. Rimarranno probabilmente chiusi impianti sciistici, cinema, teatri e palestre. Si potrà probabilmente andare nelle strutture alberghiere aperte nelle Regioni in cui sarà possibile spostarsi da un comune all'altro.