E' aperto il ceramista e anche il gioielliere, il rigattiere e il venditore di souvenir, il negozio di articoli da regalo e quello di abbigliamento.
Dopo la riapertura bagnata, e quindi poco fortunata di ieri, i commercianti e gli artigiani salernitani sperano di recuperare se non il tempo almeno il cliente perduto. Dopo le settimane di saracinesche abbassate a causa delle restrizioni imposte dalla "zona rossa", domenica le hanno ritirate su, ma, complici le proibitive condizioni meteo, quello che doveva essere il giorno della rinascita è stato un flop: vetrine allestite, luci accese ma incassi vicini allo zero per quanti – pochi in verità – hanno sfidato Giove pluvio, mentre in tanti hanno preferito posticipare ad oggi la riapertura visto che il giorno del passaggio in zona arancione – che sanciva la possibilità a tutti gli esercizi commerciali di stare aperti – corrispondeva al giorno dell'allerta meteo arancione.
Una sovrapposizione di colori letale.
Il timore di tutti, botteghe e boutique, grandi e piccoli esercenti, è che il calendario che ci separa dal Natale è cortissimo, e dunque c'è troppo poco tempo – due settimane circa – per provare a recuperare.
E il rimpianto è di non aver potuto riprendere le attività sabato, quando la giornata era mite e tante le persone in strada – clienti abituali ed occasionali – dopo i giorni di clausura forzata… ma tant'è: è chiaro a tutti che questo non sarà il solito Natale.
Per cercare di limitare i danni c'è chi ha coccolato gli habitué con servizi on line, chi ha esteso il black friday indefinitamente, mentre sulle vetrofanie si rincorrono gli inviti all'affare che hanno il duplice scopo di incentivare agli acquisti, sperando che i clienti riacquistino un po' di entusiasmo, e fare cassa.
