Ha fatto scena muta davanti al gip Gerardo Cappetta, il 51enne finito in carcere con l'accusa di aver ucciso la badante della madre, la 43enne moldava Snejana Bunacalea. La donna era stata ritrovata lo scorso 5 marzo senza vita nella vasca da bagno, nell'abitazione in viveva e lavorava ad Altavilla Silentina. Nel corso dell'interrogatorio davanti al gip Carla Di Filippo, l'uomo, ritenuto responsabile dell'omicidio, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Cappetta resta in carcere.
Le prove raccolte dagli inquirenti in questi mesi sono numerose. Tutto parte dall'esame autoptico sul corpo della donna che, lo scorso aprile, rivelò come la natura del decesso. Snejana morì per soffocamento e non a causa di un malore. Nel registro degli indagati furono iscritte due persone, un ristoratore di Altavilla che aveva iniziato a frequentare la donna e Gerardo Cappetta che viveva nella stessa casa con lei, dal momento che la 43enne moldava si prendeva cura di sua madre. E' sul secondo che, però, si sono concentrati subito i sospetti degli investigatori, secondo i quali la gelosia potrebbe rappresentare il movente dell'omicidio.
Si ipotizza che tra la vittima ed il suo presunto assassino possa esserci stato qualche approccio di tipo sentimentale. A scatenare la gelosia di Cappetta potrebbe essere stata quindi la frequentazione della donna con il ristoratore del posto. Nel quadro ipotizzato dagli inquirenti, un appuntamento a cena tra Snejana ed il suo corteggiatore sarebbe stato alla base del litigio con Cappetta, finito poi in tragedia. Il 51enne avrebbe raggiunto la donna nel bagno del primo piano della villetta in cui vivevano e l'avrebbe affogata nella vasca piena d'acqua, per poi alterare la scena del crimine, simulando un incidente prima di chiamare i soccorsi.