Frederic Veseli, albanese, classe '92 è il primo acquisto della Salernitana nell'era Castori. Non usiamo la parola rinforzo perché Veseli, così come Billong, non è accompagnato da un curriculum eccellente nonostante la provenienza dall'Empoli. Veseli è stato in prestito alla squadra francese del Le Mans, con cui non ha praticamente potuto mettersi in mostra a causa dello stop del campionato. Ad ogni modo nelle poche apparizioni nella serie B francese che come qualità è paragonabile alla nostra Lega Pro non ha convinto tanto che è stato rispedito all'Empoli.
Ovviamente ci auguriamo che Veseli possa trovare a Salerno la giusta consacrazione e dimostrare tutto il suo valore ma parlare di rinforzo per la difesa sembra alquanto eccessivo. Il rinforzo deve essere un elemento con provata esperienza e continuità che dimostra di essere un elemento in grado di fare la differenza. Di scommesse a Salerno ne abbiamo viste tante e purtroppo il tempo delle chiacchiere, ad eccezione di qualcuno, è finito.
Giova precisare che quella granata è stata tra le difese più perforate del campionato. Ed il rendimento del pacchetto arretrato alla ripresa del campionato dopo il lockdown è stato da retrocessione per la valanga di gol incassati. Ecco perché la rifondazione di un reparto sgangherato non passa attraverso gli ex Trapani, le altre retrocesse o i flop spacciati per rinforzi ma con innesti di qualità se almeno si vuol fornire una immagine di serietà e di rottura con le fallimentari gestioni del passato. In questo clima Castori con una squadra che è un cantiere aperto e in allestimento prosegue la preparazione mentre a Salerno la delusione, la rabbia e lo scetticismo corrono a mezzo social.
Da ogni parte arrivano segnali critici verso i due romani. Forse prima di Veseli e qualche altro avrebbero dovuto acquistare il coraggio per dire la verità sui cinque anni in fotocopia e su come intendono proseguire quella che resta a tutti gli effetti una grande farsa sportiva.