Con Speranza, Boccia, Azzolina e De Micheli anche Arcuri e Borrelli

Scuola, scontro tra governo e Regioni

Tra i nodi un protocollo unico per la gestione di eventuali casi de quello dei trasporti
Francesca Salemme

Sulla scuola il governo si gioca molta della sua credibilità e pertanto accelera sulle linee guida per la riapertura: oggi c'è stato il vertice in videoconferenza con Regioni ed enti locali, con il ministro degli Affari Regionali Boccia ed i ministri Azzolina, Speranza e De Micheli.

Hanno partecipato anche il capo della Protezione Civile Borrelli e il commissario Arcuri. Tra i nodi un protocollo unico per la gestione di eventuali casi di Covid all'interno delle scuole e quello dei trasporti.

Il documento dell'Iss vale come “protocollo condiviso da adottare in tutto il paese” anche se resta “un testo aperto che potrà essere arricchito con il passare dei giorni, ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza.

"Abbiamo il dovere di dare a famiglie e scuole la garanzia di ricominciare nella massima sicurezza. Per questo motivo il coordinamento con Regioni e enti locali sarà un coordinamento permanente fino all'avvio dell'anno” gli ha fatto eco il ministro Francesco Boccia che ha proposto ai Presidenti di Regione e agli enti locali di adottare formalmente in Conferenza Unificata il documento Iss “con eventuali integrazioni o suggerimenti operativi per le attività delle asl sui territori”.

“L'obiettivo dev'essere ottenere un documento condiviso da applicare su tutti dalla Valle D'Aosta alla Sicilia”, ma se per l'Emilia Romagna c'è il via libera (Bonaccini ha posto il tema degli organici degli insegnanti e del trasporto pubblico locale “perché se non si interviene in questi giorni chiarendo i limiti delle capienze si rischia il caos”), Fontana invece considera necessari ingressi scaglionati e ancora didattica a distanza: “Appare evidente – ha detto – che, sarà necessario un cambiamento del modello di organizzazione scolastica”. Critico anche Toti: “Nessuna decisione sull'uso o meno delle mascherine in aula né sulle modalità di rientro così come sul trasporto pubblico locale”.

Ma la mascherina non è l'unico problema: va risolto quello della rilevazione della temperatura, come portare a scuola i ragazzi e i banchi singoli. Nel caso si imponesse la necessità dell'utilizzo delle mascherine anche in classe per gli studenti, laddove dunque non fosse possibile il distanziamento, si potrebbe valutare l'utilizzo dei dispositivi di protezione in maniera differenziata a seconda della situazione.

Sul fronte del personale scolastico la ministra Azzolina rassicura: “Grazie alle risorse stanziate per l'emergenza ci saranno oltre 70mila unità di organico in più per la ripartenza tra docenti e Ata”, che ha aggiunto che da venerdì saranno distribuiti i primi banchi monoposto alle scuole, mentre comincia oggi la distribuzione di mascherine e gel per i vari istituti. Resta la questione trasporti. Dopo un confronto serrato tra i governatori e l'Esecutivo, è stato concordato che le Regioni presenteranno delle proposte, in particolare per le ore di punta che coincidono con gli orari di entrata e uscita dalle scuole, tra queste l'adozione a bordo dei mezzi di separatori morbidi coerenti con le prescrizioni di sicurezza e la differenziazione degli orari di apertura e di chiusura delle scuole, che permetterà di diluire nel tempo i flussi di accesso.

Inoltre la definizione più ampia del concetto dei congiunti, estesa anche a compagni di classe e di lavoro, e dei tempi di permanenza a bordo per derogare al distanziamento di un metro.

Intanto sono partiti nel Paese i test sierologici al personale della scuola, mettendo già in luce una serie di dati che alimentano timori. Solo in Umbria i 1.334 test sierologici per il Covid ai quali è stato sottoposto il personale scolastico hanno evidenziato che 20 persone sono entrate a contatto con il virus: sono momentaneamente in isolamento in attesa del risultato del tampone.

Leggi anche

Adblock Detected

Please support us by disabling your AdBlocker extension from your browsers for our website.