“Abbiamo lavorato intensamente per il ritorno a scuola, un ritorno che avverrà in un contesto nuovo e non facile in ragione della pandemia. Il rientro in classe in piena sicurezza è, è stato e sarà obiettivo prioritario di questo governo. Rivolgo un appello ai principali protagonisti della sfida: ai nostri ragazzi per dirgli grazie, siete stati voi a pagare il prezzo più grande di questa emergenza. La scuola chiusa, la didattica a distanza sono stati pesi enormi. La tecnologia che avete a disposizione non ha potuto compensare la rinuncia che siete stati chiamati a compiere”.
Così il premier Conte nel corso della conferenza stampa congiunta con i ministri Azzolina, De Micheli e Speranza.
La riapertura della scuola è “un faro” per il governo, ha detto Conte, ma le incognite che pesano sul rientro tra i banchi sono ancora molte come hanno segnalato i presidi attraverso il presidente della loro associazione, Antonello Giannelli: consegna in ritardo dei banchi monoposto, lavori di adeguamento delle aule non ultimati e carenza di organico.
Dunque si dubita sia possibile aprire tutti gli istituti contemporaneamente.
Sulle criticità relative agli spazi necessari per il distanziamento, la Azzolina ha spiegato che gli studenti senza un'aula, ad oggi, sono 50mila rispetto al milione di giugno. Un istituto su tre ha avuto almeno un intervento al suo interno: sono state ricavate oltre 5.177 aule in più e sono state 4.812 quelle ampliate, per un totale di quasi 10 mila aule.
Sono cambiate anche le regole del trasporto, illustrate dalla ministra De Micheli a cominciare dal servizio degli scuolabus fino ai bus pubblici: “Non potranno essere pieni oltre l'80%”. “
L'anno scolastico inizierà regolarmente il 14 settembre anche se alcune regioni nella loro discrezionalità e autonomia hanno deciso di ritardare le aperture”, ha ribadito il presidente del Consiglio. Sette quelle che hanno posticipato l'avvio: Friuli (il 16), Sardegna (il 22), Puglia, Campania, Abruzzo, Basilicata e Calabria (il 24).
“A scuola ci sono delle regole, delle misure sanitarie, ma anche adulti preparati. – ha affermato la ministra Azzolina – La scuola è il luogo meno rischioso”. I primissimi dati riferiti agli istituti che in questi giorni hanno riaperto, però, non suffragano le sue parole: diversi i casi registrati nelle scuole che hanno riaperto i battenti dai primi di settembre. Addirittura uno in un asilo nido.
E proprio alle famiglie si rivolge il Dl pubblicato ieri in Gazzetta ufficiale garantisce al genitore lavoratore dipendente la possibilità di prestazione di lavoro in modalità agile – o eventualmente un congedo – per tutto o parte del periodo corrispondente alla durata della quarantena del figlio convivente, minore di quattordici anni.
Intanto in Campania, dove De Luca ha deciso per il test sierologico obbligatorio per prof e personale ATA, c'è chi solleva perplessità, segnala problemi di prenotazioni o invoca controlli periodici non solo al personale scolastico ma anche sugli studenti.