Si stima che l’indice di diffusione del Covid 19 potrebbe salire di circa lo 0,4

Rt in aumento con riapertura delle scuole, Azzolina: «Stiamo risolvendo criticità»

il ministro della Pubblica Istruzione invita le famiglie a fare piccoli sacrifici
Francesca De Simone

In vista della riapertura delle scuole in quasi tutta la penisola, ad esclusione di alcune regioni, tra cui la Campania, è stata resa nota una stima contenuta nei documenti allegati ai verbali del Comitato tecnico scientifico secondo la quale, con il ritorno tra i banchi, l'indice di diffusione del Covid 19 potrebbe salire di circa lo 0,4. Le stime sono contenute in uno dei documenti elaborati dall'Inail sui dati dell'Istituto superiore di sanità e della fondazione Bruno Kessler e riportate nel verbale del 22 aprile scorso: un rapporto dettagliato nel quale vengono elencati tutti i possibili effetti prodotti sulla diffusione del virus dalle riaperture nei diversi settori chiusi in seguito al lockdown, al termine del quale i tecnici consigliavano di adottare “un approccio progressivo nelle misure di riapertura”, ribadendo la necessità dell'utilizzo delle mascherine in tutti i luoghi pubblici, del distanziamento sociale e del divieto di assembramento.

Ad ogni modo, il ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina ha ribadito che non si può immaginare la scuola come era nell'anno precedente. «Lo so che stiamo chiedendo alle famiglie di fare piccoli sacrifici – ha dichiarato -, ma dobbiamo trovare l'equilibrio tra il ritornare a scuola minimizzando i rischi».

Sulla questione degli studenti 'fragili', ovvero quelli che per motivi di salute potrebbero avere difficoltà a tornare a scuola in questo tempo di pandemia, Azzolina spiega che è in arrivo un'ordinanza, “al vaglio del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione. Nulla vieta alle scuole in cui ci sono le attrezzature” di stabilire collegamenti che permettano agli studenti che sono a casa di videocollegarsi, e “anche a chi ha banalmente un raffreddore” e per questo deve rimanere a casa. Quanto alle nomine dalle graduatorie, “si stanno facendo in questi giorni: ci vuole un po' di pazienza”, “anche negli scorsi anni è accaduto”. Quanto ai 70mila docenti in più per l'emergenza Covid, “saranno nominati nelle prossime settimane direttamente dai dirigenti scolastici. Piccole criticità nessune le nega: le stiamo risolvendo in un periodo difficilissimo”.

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