Luca Ranieri batte in ritirata, a causa di "pressioni social", a detta del suo agente: in poche ore la notizia fa il giro del web e, come insegna il divertente giochino del "telefono senza fili", a livello nazionale emerge che il giocatore a Salerno è stato minacciato, rinunciando, di conseguenza, all'accordo con il club granata. Insomma, ieri si è consumato "un giorno di ordinaria follia" in casa della Salernitana, in cui tutto è scivolato in secondo piano, dopo il comunicato della Football Trade, che cura gli interessi del calciatore.
La nota, da rivedere sicuramente sotto il profilo grammaticale e da scovare nelle stories del profilo Instagram dell'agenzia, individua nelle pressioni ricevute dal giocatore le cause del suo dietrofront. Si parla, nel comunicato, di "messaggi sul telefono del ragazzo", attraverso i quali sarebbe stato "sconsigliato" a Ranieri di accettare il trasferimento. "Abbiamo tempestivamente relazionato al direttore Fabiani" – si legge ancora nella nota. Oltre che a "relazionare" al direttore sportivo del club granata, immaginiamo che di fronte a cotante minacce siano state messe al corrente anche le autorità competenti.
Sta di fatto che, nell'arco di poche ore, è stato gettato fango, e non è la prima volta che accade, sulla tifoseria e la città di Salerno. A livello nazionale, attraverso il tam – tam mediatico, alla fine, è emerso che il giocatore è stato talmente terrorizzato dalle minacce ricevute, da rinunciare ad un accordo già firmato. In molti a Salerno si sono indignati per come è stata gestita tale situazione ed è per questo che la vicenda andrebbe chiarita in maniera ufficiale dalla società, fornendo dettagli cristallini. Altrimenti, attraverso comunicazioni sibilline e poco trasparenti, si rischia solo di gettare ombre su un'intera città. Salerno non è la Gomorra del tifo.