Dopo una serie di rinvii e sit-in, in cui gli animalisti hanno sempre indossato un fiocco rosa intorno al braccio in ricordo di Chicca, la cagnetta diventata simbolo di tutti gli animali vittime dell'uomo, il procedimento giudiziario iniziato due anni fa a carico della persona che la uccise a calci torna in aula per l'Appello il prossimo 18 settembre.
Il verdetto di primo grado
La condanna di primo grado è arrivata alla nona udienza, ovvero ad aprile 2019, con una pena ad un anno e nove mesi di reclusione per maltrattamento ed uccisione di animali: anche più dei sedici chiesti dal pubblico ministero. Un verdetto esemplare, con pochi precedenti. Il giudice Paolo Valiante accolse la costituzione di parte civile di tutte le associazioni che ne fecero richiesta, sia nazionali che locali; e nonostante il rito abbreviato, deciso una pena comunque aumentata perché l'imputato era recidivo.
Il 18 settembre in Appello
Ora, dopo il ricorso in Appello, si è pronti per la camera di consiglio del 18 settembre, presso la Cittadella Giudiziaria di Salerno. Quella della cagnetta Chicca, uccisa a calci nel rione Pastena in pieno giorno, ormai quasi tre anni fa, è una vicenda-manifesto, destinata in ogni caso a fungere da deterrente e da sprone per denunciare sempre tutti gli episodi di violenza nei confronti degli animali.