Se decido di cambiare auto portandola in concessionaria per prenderne una nuova e dopo qualche settimana mi riprendo la mia vecchia auto non ho fatto nessun nuovo acquisto e non posso certo spacciarlo per tale. L'esempio serve per spiegare l'irrazionale modo di fare mercato della Salernitana e del signor Fabiani. Un mese per ufficializzare tre prestiti tre ritorni e il passaggio del giocatore migliore Akpa Akpro alla casa madre Lazio e con Karo che va avanti e indietro come un pendolare tra Roma e Salerno da Castori a Inzaghi e viceversa.
Una gestione discutibile sull'asse Roma – Salerno andata e ritorno. Si dirà: la Lazio aiuta la Salernitana che prende e ringrazia. Ed ancora: grazie alla Lazio ci si può permettere di avere a Salerno giocatori dall'ingaggio importante e di qualità eccelse. Altrimenti chi sarebbe venuto? Premesso che la storia della Salernitana, anche quella di Serie C tanto cara a Lotito, è sempre stata caratterizzata dall'ingaggio di giocatori di qualità e talento mai e poi mai, nella sua storia e prima dell'avvento dei romani, il club granata si è piegato a tali logiche perverse di mercato. Oggi la Salernitana sembra uno di quei club di ultima fascia che aspetta fuori dalla porta di club importanti i resti, gli scarti le briciole di quel che resta nel piatto, in questa vicenda, della casa madre Lazio.
Ed ancora: alla luce degli ultimi 5 anni e se andiamo indietro anche quando le cose andavano bene non abbiamo certo notato il valore aggiunto, salvo rare eccezioni, dei calciatori biancocelesti in granata. Ci chiediamo e chiediamo al signor Fabiani e ai due co patron fin quando hanno intenzione di fare questo? Qual è la strategia?
Il fine ultimo? Gli stadi sono chiusi ma se riaprissero in quanti, oggi, dopo 5 fallimentari campionati di B, darebbero fiducia a questa società ed al direttore sportivo mai messo in discussione? Ci auguriamo che i calciatori che erano stati dirottati altrove per poi essere ripresi perché non si riesce a cavare un ragno dal buco abbiano le giuste motivazioni al di là delle dichiarazioni di circostanza. Ci si è chiusi nel silenzio alimentando un clima di odio e tensione in città. Non una parola di distensione, non una assunzione di responsabilità.
Niente di niente mentre da nord a sud monta la protesta contro questa proprietà. Un segnale chiaro che, aggiunto alle precedenti proteste, testimonia la disaffezione e il malumore della tifoseria granata. Ed allora la domanda è sempre la stessa: fino a quando si deve gestire la Salernitana in questo modo? Fin quando deve andare avanti questo stillicidio? Salerno merita rispetto ed anche le istituzioni non possono restare a guardare mentre la passione sportiva dei tifosi viene calpestata in modo così plateale e irrispettoso