«Il problema della vendemmia di quest'anno è il prezzo di quotazione delle uve – dice il direttore di Coldiretti Salerno Enzo Tropiano – più basso ma non perché la resa delle uve sia alta o il tasso zuccherino basso, ma perché il congelamento commerciale causato dal Covid-19 si sta abbattendo sui produttori, con prezzi di ritiro delle uve che non coprono nemmeno i costi». L'andamento climatico è stato positivo, con un'elevata piovosità nei mesi invernali e senza particolari criticità nei mesi più caldi. Un quadro che ha portato a uve sane da un punto di vista fitosanitario, indispensabile premessa per la qualità.
I consumi
Ma i consumi rappresentano un'incognita: «Le difficoltà nell'export e del canale di vendita horeca ovviamente creano difficoltà al comparto» – continua Tropiano, il rischio è che i viticoltori lavorino in perdita. Coldiretti vigila «per evitare che sulla produzione si attivino speculazioni al ribasso del valore delle uve, fenomeno inaccettabile dopo i problemi già subiti in questi mesi dalle imprese agricole. È una vendemmia che deve fare i conti con l'incertezza dettata dal Covid-19 ma che vede le cantine pronte a rispondere alle esigenze dei mercati con qualità e passione».
I vini a denominazione protetta
La Regione nel complesso vanta oggi 15 DOC e 4 DOCG, oltre a 10 IGP. In provincia i vini a Denominazione di Origine Controllata sono il Castel San Lorenzo, il Costa d'Amalfi e il Cilento. I vini a Indicazione Geografica Tipica annoverano i Colli di Salerno. A ciò si aggiunge che grazie ad enti di ricerca e alle scoperte dei produttori locali si stanno rivalutando varietà come Fenile, Ginestra, Ripolo, Pepella, Tintore e Aglianicone.