Tra la proposta del “buon padre di famiglia” e le repliche di coloro che “tengono famiglia”, in casa Salernitana l’accordo sulla questione relativa al taglio degli stipendi è ancora lontana dalla definizione. Altrove (vedi Venezia, Empoli e Perugia) società e giocatori hanno già trovato l’accordo. I calciatori del club granata, invece, di fronte alla richiesta di “taglio” di due mensilità hanno preso tempo. Il dato certo è che, per bocca dei loro procuratori, i giocatori non sono disposti ad accettare un accordo collettivo, visto che in rosa ci sono sì elementi con ingaggi importanti ma c’è anche chi non guadagna tantissimo, chi è in scadenza di contratto e vorrebbe intavolare un discorso più ampio o chi è già venuto in passato incontro alle esigenze della società. Fabiani in questi giorni continuerà a sondare il terreno ma la sensazione è che la strada da percorrere sia in salita. Il diesse granata nei giorni scorsi ha presentato ai componenti dell’organico la proposta della società relativa ad una riduzione del 50% sull’ultimo quadrimestre, più un premio promozione garantito. Dopo un rapido confronto con Associazione Italiana Calciatori e con i procuratori, però, i calciatori hanno avanzato la loro controproposta, dicendosi disposti a rinunciare ad una mensilità, con la possibilità di recuperarla (magari spalmandola) qualora si dovesse riprendere a giocare. Arrivare al braccio di ferro non sarebbe utile né costruttivo per nessuno e, per questo motivo, la sensazione è che, alla fine, il club dovrà affrontare la questione singolarmente, con ogni elemento della rosa, per trovare la quadra.
Salernitana, non c’è intesa sul taglio degli stipendi
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