La ricetta di Ventura per la A alla Gazzetta che accende il caso Multiproprietà

Redazione

Si rivede a Salerno Marco Mezzaroma. Il co patron ieri è stato nella sede sociale della Salernitana, in via Scavate Case Rosse, dove ha incontrato – come scrive il quotidiano “Il Mattino” – il direttore sportivo Angelo Fabiani. Sul tavolo diversi argomenti, dalla attualità granata, che vede la squadra proiettata verso il secondo posto alla possibilità di chiudere magari un importante accordo con il main sponsor che ancora manca sulla maglia della Salernitana. Il club flirta da alcune settimane con l’azienda Antonio Amato, già storico sponsor dei granata negli anni Novanta. Intanto in queste ore la Gazzetta dello Sport si occupa di Salernitana, con una ampia intervista a Gian Piero Ventura ed accende, in pagina nazionale, i riflettori sulla multiproprietà e l’articolo 16 delle Noif. Il tecnico della Salernitana Giampiero Ventura a La Gazzetta dello Sport ha detto: “Dopo 10 anni ho ritrovato una B molto più equilibrata, al di là del Benevento che è fuori mercato. Il campionato è appena cominciato, la classifica la guardiamo a fine marzo. Siamo cresciuti molto e siamo lì, sapendo che bastano due vittorie o due pari per cambiarti la vita. Se vuoi andare in Serie A devi avere un comportamento da Serie A. Cerci? Se non ha più infortuni e disavventure, senza ansie, può ancora farci vincere: magari le ultime 5 partite”. Poi la Gazzetta parla di caso Salernitana citando il regolamento e la cessione del club in caso di promozione Qualche settimana fa – si legge – , si era diffusa la voce di un intervento normativo che lasciasse aperta una finestra. Ma la notizia non ha trovato fondamento. Gli spazi «politici», nonostante il peso di Lotito sia di nuovo crescente ,non possono determinare un cambio in corsa delle norme. Fra l’altro le Noif fissano un limite per «parenti o affini entro il quarto grado riconducibili, anche indirettamente, alla maggioranza dei voti di organi decisionali ovvero un’influenza dominante in ragione di partecipazioni particolarmente qualificate o di particolari vincoli contrattuali». Ma i tempi? Nelle «disposizioni transitorie», la Figc assegna ai soggetti interessati «un termine perentorio non superiore a 30giorni, entro il quale dovrà darsi luogo alla cessazione della situazione di controllo». Anche per ridurre al minimo eventuali abusi di posizione dominante sul mercato. Parole che sembrano chiudere a ogni possibile deroga. O «concessione» che sia.

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