Aggredisce un agente della Polizia Penitenziaria con un coltellino rudimentale e poi muore, probabilmente di infarto, all'Ospedale di Salerno, dove era stato trasportato dopo l'episodio verificatosi in carcere: protagonista della vicenda un detenuto di 36 anni in isolamento e affetto da problemi psichiatrici. L'accaduto è stato reso noto dall'Unione dei Sindacati di Polizia Penitenziaria (Uspp). Secondo il segretario nazionale Giuseppe Del Sorbo, l'uomo sarebbe stato colto da un infarto e, a nulla, purtroppo, è servito l'intervento dei sanitari. Anche l'agente aggredito è finito al pronto soccorso, dove i medici gli hanno diagnosticato un trauma cranico.
"Ci sono troppi detenuti psichiatrici all'interno delle carceri, – sostengono Del Sorbo e Giuseppe Moretti, presidente dell'Uspp – lo abbiamo già denunciato al ministro, nell'ultima manifestazione di protesta a Roma". "Quest'ultimo episodio di Salerno dimostra – aggiungono i due sindacalisti – che la chiusura degli Opg ha destabilizzato il circuito penitenziario ordinario. Pochi sono gli strumenti di sostegno per i soggetti che andrebbero presi in carico dalla sanità regionale". "Invece – sottolineano – rimangono in carcere gravando sull'operato della polizia penitenziaria che a Salerno è mancante di 40 unità". Del Sorbo e Moretti chiedono, infine, ai vertici dell'amministrazione penitenziaria, "l'invio di un vice direttore e di un comandante di reparto in pianta stabile". Sulla morte del detenuto, ad ogni modo, è stata aperta un'indagine da parte della magistratura.