L’arte della cravatta: nodi e modi di declinare un accessorio

Redazione

L’eccellenza del vino e della sartoria artigianale si sono incontrate oggi, nei locali dell’Enoteca San Pietro per raccontare, attraverso i consigli di un maestro di stile i modi e i nodi si un accessorio maschile importante: la cravatta. Un vero viaggio nell’arte e nella storia della cravatta dalle origini (che risalgono alla Guerra dei trent’anni, quando i mercenari croati indossando i loro tradizionali piccoli foulard annodati, suscitarono l’interesse dei parigini. Infatti proprio dalla parola croata hrvati, tradotta in francese croates, quel particolare foulard prese il nome di cravatta).

  • Tanti i nodi esistenti tra cui i celebri Four-in-hand (tiro a quattro): quattro passaggi.
  • Mezzo Windsor: sei passaggi
  • Andrew: sette passaggi, questo particolare nodo fa sporgere leggermente la cravatta dal collo prima di ricadere sul petto.
  • Windsor: otto passaggi, divenne popolare negli anni ’30 quando il duca di Windsor cominciò a prediligere nodi piuttosto voluminosi.
  • Balthus: nove passaggi, un nodo veramente grande, ideato dall’omonimo pittore surrealista del Novecento.
  • Onassis si tratta del tipo di nodo che sciupa meno la cravatta rispetto ad altre esecuzioni, ma richiede l’utilizzo di una pinzetta specifica per essere completato, altrimenti rimane sciolto

I passaggi necessari alla produzione di un esemplare possono essere così riassunti:

  • Taglio. Necessita di grande perizia e precisione. In questa fase le pezze di tessuto sono stese, puntate e tagliate per ottenere i tre pezzi di cui si compone una cravatta: la pala, il codino e la giuntura, oltre al passantino.
  • Incappucciatura. In questa fase sono applicate tramite cucitura le foderine interne (cappucci) alla pala e al codino, ed è inserita anche l’etichetta di composizione.
  • Giuntatura. È la fase in cui i tre pezzi sono uniti: questo processo si compone di delicate operazioni di stiratura, piegatura e cucitura, da realizzare manualmente.
  • Chiusura. In questa fase, detta anche “Liba”, in riferimento alla tecniche utilizzate, nella cravatta è inserito l’interno solitamente in misto cotone/lana. Dopo essere stata stirata, la cravatta è chiusa tramite cucitura.
  • Rovescio e finitura. Fino ad ora, la lavorazione avviene “a rovescio”. Per questo, in questa fase la cravatta è rovesciata per consentire le operazioni di puntatura e di finitura (cucitura passantino, etichettatura e stiratura). Da questo processo si ottiene finalmente una cravatta finita.
  • Imbustatura. Al termine di una minuziosa fase di controllo, la cravatta ritenuta conforme all’attesa, è finalmente imbustata, in modo standard (buste in plastica) oppure con personalizzazioni a richiesta.

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