La Salernitana multa Lamin Jallow per la scenata isterica vista durante e dopo la partita col Crotone. Il gambiano si scusa con la tifoseria e punta l’indice contro un singolo individuo che gli avrebbe rivolto insulti razzisti ed avrebbe offeso la sua famiglia. La piazza chiede il suo allontanamento, ricordando di aver contestato anche elementi di maggior spessore rispetto all’ex Cesena, e di aver applaudito Akpa Akpro, riconosciuto quale migliore in campo nel match coi pitagorici, spazzando via ogni dubbio circa i valori che persegue. L’agente, Sorrentino, sottolinea che il calciatore sta profondendo massimo impegno, giocando nonostante un ginocchio che avrebbe bisogno di un intervento e precisa che, in caso di richiesta della società, a gennaio il suo assistito potrebbe anche cambiare aria. Il caso Jallow, insomma, è tutt’altro che chiuso sebbene il giocatore abbia pubblicamente chiesto scusa ai tifosi della Salernitana. «Ho chiesto alla società di poter fare questa intervista per chiarire cosa è successo durante la partita. Una persona ha insultato me e la mia famiglia per tutta la partita, ero nervoso, ma non credo che sia un vero tifoso della Salernitana perché i tifosi della Salernitana amano la loro squadra e i giocatori. Mi sono sentito offeso e per questo a fine partita ho fatto quel brutto gesto ma non era rivolto alla curva e ai tifosi, io li amo e loro amano me. L’arbitro mi aveva chiesto se volevo che sospendesse la partita ma ho preferito andare avanti perché vincere era troppo importante. Mi ha risposto che qualora mi fossi sentito offeso, avrei dovuto comunicarglielo. Penso che anche una sola persona potrebbe rovinare tutto, ma fa parte del calcio. Per questo mi sono innervosito ma il mio gesto non era rivolto alla curva. Chiedo scusa di nuovo per il mio gesto, non succederà mai più, voglio dare il massimo in questa stagione anche perché la mia famiglia vive a Salerno, sono davvero dispiaciuto e voglio chiedere scusa a chiunque. Grazie, vi voglio bene».
