Fake news su olio; Coldiretti e Aprol: da oleoturismo nuova opportunità

Redazione

Il 2020 porta in dono alle aziende agricole una nuova opportunità di crescita: l’oleoturismo. È positivo il commento di Coldiretti Campania alla novità contenuta nella legge di Bilancio, che segna l’ingresso del turismo olivicolo tra le attività agricole connesse, assimilandolo all’enoturismo. Spiega Aprol, la più grande associazione regionale di olivicoltori, che per oleoturismo si intendono le attività di conoscenza dell’olio d’oliva nel luogo di produzione, le visite nei luoghi di coltura, l’esposizione degli strumenti. In questa tipologia di turismo in aree rurali rientrano la degustazione e la vendita delle produzioni olivicole aziendali, anche in abbinamento ad altri alimenti freddi, e le iniziative a carattere didattico e ricreativo. In Campania sono cinque le Dop: Cilento, Colline Salernitane, Irpinia – Colline dell’Ufita, Penisola Sorrentina e Terre Aurunche. In regione sono presenti oltre 74 mila ettari coltivati ad oliveto, di cui il 5% circa con metodi di produzione biologica. Si tratta di una grande opportunità – sottolineano Coldiretti e Aprol Campania – che aiuterà a diffondere la cultura dell’olio extravergine di qualità e a combattere le fake news che continuano a colpire il principe della Dieta Mediterranea, influenzando negativamente i consumatori a favore di oli scadenti, a basso costo e non tracciabili. Tra le dieci notizie false più diffuse sull’olio: quelle sul colore che determina la qualità; che non è facilmente digeribile; che è meglio conservarlo in bottiglie trasparenti; la sensazione di piccantezza è un difetto; se è amaro è difettato; l’ambiente di conservazione non è importante; farlo invecchiare qualche mese aumenta la qualità; non filtrato è migliore; è poco adatto alle fritture perché più pesante; quello vecchio è migliore perché meno forte.

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