Nel ventre molle di Salerno Pulita c’è qualcuno che, forse, ancora non ha capito che è necessario voltare pagina. Di questo, al di là delle dichiarazioni ufficiali di maniera, ne sono convinti non solo il principale committente (ovvero il Comune di Salerno), ma pure i nuovi vertici societari e finanche i sindacati, cui spetta il compito difficile di vincere le poche ma resistenti sacche di inefficienza. Il compito è arduo ed è per questo che – tratto il dado con l’ex sindaco Vincenzo De Luca – si è deciso di avvicendare la guida di Salerno Pulita scegliendo un tecnico esperto come Nicola Sardone, abbastanza navigato anche su come affrontare le tempeste politico-sindacali e comunque capace di tenere un profilo basso ma operativo. In molti hanno già compreso che la musica è cambiata ed i risultati sono arrivati. Ma quanto accaduto a cavallo tra Natale e Capodanno ed ancora in queste ore non è passato inosservato, tant’è che Salerno Pulita s’è affrettata con una nota ad ammettere le difficoltà nella rimozione dei rifiuti chiedendo pazienza e collaborazione anche ai cittadini. Certo, con le feste si producono più rifiuti, ma questo non basta a giustificare i ritardi nella raccolta, l’assenza in alcune zone dello spazzamento, un rallentamento nei servizi che è apparso in parte giustificato dalle circostanze ma in parte anche sospetto, vista l’agitazione per quanto bolle in pentola per questo 2020. Se qualcuno, però, pensa di mettere alle corde chi decide con metodi vecchi, stavolta ha sbagliato indirizzo. La convenzione appena approvata dal consiglio comunale prevede sì un contratto di 5 anni ma anche la possibilità di recedere per insoddisfazione sui risultati raggiunti. Ed ancora, il servizio va riorganizzato perché si aggiungeranno le zone del centro storico e dell’area occidentale che erano di competenza del settore igiene urbana. E poi ci sono i 42 ex addetti alle pulizie del Tribunale che vanno sistemati necessariamente nel ciclo dell’immondizia. In totale, Salerno Pulita ha circa 500 dipendenti ed una gestione sostenibile è inevitabile per evitare il collasso. D’altronde, la parte pubblica deve comportarsi come un’impresa, assicurando efficienza, efficacia e trasparenza. Altrimenti, l’unica strada è aprire ai privati.
Salerno Pulita, il 2020 sarà l’anno della svolta
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