Il curriculum di Alessio Cerci parla chiaro anzi di più. Conta però , e non poco, il suo atteggiamento, la voglia di riscatto e rilancio, l’empatia con una piazza delusa ed amareggiata ma che vive di pane e pallone. Alessio Cerci al di là del contratto, dei bonus, dei gol e della carte d’identità deve sapere quanto vale e pesa la maglia granata che porta sulle spalle. Tante, troppe volte i colpi annunciati sono rimasti in canna: il caso Di Gennaro, solo l’ultimo in ordine di tempo è stato il punto più basso. Colpi da 90 rimasti tali solo sulla carta. Ecco che Cerci, prima ancora degli avversari e dei portieri dovrà dribblare il muro di diffidenza che ha accompagnato ed accompagna certe operazioni di mercato che spesso diventano vere e proprie telenovele. L’attaccante ex Atletico Madrid era svincolato, riparte dalla B e dalla garanzia morale spesa per lui da Gian Piero Ventura anche lui in cerca di rilancio nella piazza granata dopo il granata di Torino che aveva rappresentato uno dei momenti più belli ed importanti per mister ed attaccante. Torino, Milan Atletico Madrid, 14 presenze in nazionale, 200 presenze in serie A, gol importanti 65 in tutto molti dei quali di straordinaria fattura. Cerci non si discute. Ha firmato un biennale da 220mila euro e tanti bonus. Ma il bonus più importante c’è l’ha con Salerno. Sta a Cerci dimostrare che non è un giocatore finito dopo due anni in chiaroscuro e la pessima esperienza in Turchia dove a Gennaio è finito fuori rosa a causa dell’impossibilità del club turco di onorare il contratto. Ha tutte le carte in regola per rilanciarsi Alessio Cerci e dimostrare assieme a tutti gli altri calciatori della rosa il loro valore non con il curriculum ma con la capacità di essere degni di indossare la maglia granata dall’inizio alla fine del campionato
Cerci ritrova Ventura a Salerno e lancia l’operazione riscatto
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