Con l’inizio di settembre torna “Spettattori”, l’appuntamento con il teatro classico di Casa del contemporaneo, il centro di produzione teatrale campano che, anche quest’anno, sceglie di proporre degli spettacoli al di fuori delle sue sedi abituali. Al MAP, il Museo Archeologico nazionale di Pontecagnano, e nell’area archeologica di Fratte (a Salerno), verranno proposti due spettacoli: “Gorgia, la Forza della parola” e “Matres Mortis, canto e incanto della parola”, tratto dalle “Metamorfosi di Ovidio”. Il primo spettacolo, intitolato “Gorgia, la forza della parola” (in scena il 6 e 7 settembre presso il Map ed il 13 e 14 presso l’area archeologica di Fratte) ha come protagonisti Amelia Imparato, nel doppio ruolo di Aspasia e Palamede, ed Andrea Carraro in quelli di Lisicle e Gorgia. La pièce riunisce i discorsi gorgiani “Difesa di Palamede” ed “Elogio di Elena” nell’adattamento di Andrea Carraro. Nel primo Aspasia di Mileto annuncia ai cittadini di Atene l’arrivo del grande oratore Gorgia da Leontini e ne declamerà lei stessa in pubblico l’accorata “Difesa di Palamede”, mentre sarà lo stesso Gorgia a pronunciare l’intrigante “Elogio di Elena”. I due discorsi sono emblematici del principio ispiratore dell’oratoria gorgiana: “Potente signora è la parola: ha un corpo minuscolo. Addirittura invisibile, eppure compie imprese divine…”. “Matres Mortis“, ovvero l’adattamento delle Metamorfosi di Ovidio, invece verrà presentato il 19 e 20 settembre presso il Map ed il 27 e 28 presso l’area archeologica di Fratte. Sul palco a rappresentare tre diverse declinazioni della maternità – Procne, Ecuba, Niobe – in endecasillabi (che traducono il musicale esametro latino) Paola Senatore, Cinzia Ugatti, Amelia Imparato, Andrea Carraro ed Angelo Ruocco. Le loro storie fosche, grandiose, sconcertanti trovano cittadinanza solo nella lingua della poesia che ne esprime e suggella l’irriducibile distanza dall’ordinario, dal consueto, dall’ovvio. Gli eventi sono prodotti in collaborazione con Scabec nell’ambito del progetto #campaniabynight.
Spettattori, il teatro classico contamina il territorio
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