“Da laico cristiano ha sempre pensato al popolo”, ha detto il vescovo di Sant'Angelo dei Lombardi, Pasquale Cascio, nel corso dell'omelia funebre al funerale di Ciriaco De Mita, 94 anni, morto all'alba di giovedì.
I funerali dell'ex presidente del consiglio e segretario della Dc – ricoverato nella clinica Villa dei Pini di Avellino dal 10 aprile per un periodo di riabilitazione dopo un attacco ischemico e la rottura del femore – sono stati celebrati dal vescovo Cascio – con l'arcivescovo emerito di Salerno, Gerardo Pierro – nella chiesa di Nusco, paese di cui l'ex premier era sindaco dal 2014 e dove la salma era stata trasferita, nella villa di famiglia.
Nel paese irpino, dove sono stati proclamati due giorni di lutto cittadino, a stringersi attorno alla moglie Anna Maria Scarinzi e i figli Antonia, Giuseppe, Floriana e Simona, amministratori locali, politici e gente comune che hanno reso omaggio al leader democristiano.
Sembrava un funerale di Stato, per le presenze istituzionali: il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella – che De Mita volle come commissario dello scudocrociato in Sicilia e poi in Parlamento – arrivato in elicottero da Napoli assieme alla figlia; il ministro Luigi Di Maio; il vice presidente della Camera, Ettore Rosato; il senatore Sergio Puglia; il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca.
E poi i protagonisti di varie stagioni della Dc: il senatore Pierferdinando Casini, l'ex ministro Angelino Alfano, il sindaco di Benevento Clemente Mastella (a lungo portavoce del segretario dc negli anni Ottanta), Nicola Mancino, Gerardo Bianco, Giuseppe Gargani...
Sulla bara di legno chiaro, la fascia tricolore di sindaco e la targhetta del nome Luigi Ciriaco De Mita accompagnata dalle date di nascita e morte.
Prima di chiuderla, la figlia più piccola, Simona, ha voluto fosse lasciato all'interno un mazzo di carte napoletane e gli inseparabili occhiali da vista.