Nuovi arresti nell’ambito delle indagini sulla Commissione Tributaria di Salerno

Redazione

Custodia cautelare in carcere per altri sette indagati tra giudici, funzionari, commercialisti ed imprenditori. È la seconda tranche dell’inchiesta sulle sentenze pilotate alla sezione staccata di Salerno della Commissione Tributaria Regionale. A maggio quattordici persone furono ammanettate dalla Guardia di Finanza, su input della Procura, per corruzione in atti giudiziari. Lo stesso reato di cui sono accusati i sette arrestati oggi. Le misure di oggi nascono dai racconti di chi è rimasto coinvolto nell’operazione di maggio, riguardo ad altri episodi corruttivi riscontrati dalla Guardia di Finanza anche con intercettazioni eloquenti. Sulla base delle nuove indagini, considerando anche le dieci sentenze ricostruite nella prima fase, sale a venti il numero dei provvedimenti di secondo grado “pilotati” dal 2016 a maggio di quest’anno, sempre con il medesimo risultato finale e cioè l’accoglimento del ricorso a favore del contribuente. Tra i capi di accusa vi sono la cancellazione di un debito con l’Erario di oltre trentacinque milioni di euro ottenuto da una società di Sarno; per un’altra società di Angri, l’indebito vantaggio ottenuto supererebbe i cinque milioni di euro; per una terza società di Avellino, invece, la somma contestata dal Fisco e annullata dai giudici raggiungerebbe quasi il milione di euro.

Tra gli arrestati vi è un professionista di Avellino, ex giudice tributario a Salerno, membro del Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria, che fungeva da intermediario corruttore avvalendosi della conoscenza diretta del personale amministrativo e dei giudici tributari di Salerno. Ma in manette è finito pure un altro giudice tributario (dopo i due arrestati a maggio), un segretario della Commissione Tributaria Provinciale, un produttore televisivo dell’Avellinese, altri quattro tra imprenditori e commercialisti.

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