In piazza Amendola, sotto i portici della Prefettura di Salerno, una delegazione dei 42 lavoratori del Consorzio di Bacino attende di sapere com’è andato il vertice nella sala azzurra del Palazzo di Governo. A quel tavolo si discute del loro futuro, della loro possibile ricollocazione nei Comuni per i quali il Consorzio ha offerto servizi fino alla sua data di scioglimento. Sono rimasti in 42 ad attendere risposte. I sindacati chiedevano la revoca dello stato di messa in disponibilità seguita alla conclusione della liquidazione del Consorzio, ma il percorso concordato oggi prevede una via di ricollocazione immediata laddove possibile ed in alternativa una formazione finanziata dalla legge regionale 14 del 2016, finalizzata al reintegro nel ciclo dei rifiuti. La Fiadel è l’unica sigla sindacale che insiste per la revoca della messa in disponibilità, perché tecnicamente infondata- a giudizio di quel sindacato. I confederali, invece, aprono sulla base delle rassicurazioni arrivate dai Comuni e dall’Ente d’Ambito. I municipi, in particolare, potrebbero accedere a questi lavoratori nel caso in cui necessitino di personale. Ovviamente non si tratta di un obbligo previsto da specifiche clausole di salvaguardia, ma di una possibilità su cui oggi in Prefettura si è strappato un impegno da parte delle amministrazioni comunali. Inoltre, l’Ente d’Ambito di Salerno, insieme alla redazione di un piano complessivo, sta elaborando anche un programma per la ricollocazione dei lavoratori nei nuovi impianti per il ciclo dei rifiuti in fase di progettazione. Ma in ballo ci sarebbero anche posizioni nelle strutture dei Sub-Ambiti e nello stesso Ente d’Ambito per circa 45 unità di personale.
Lavoratori Consorzio di Bacino: da vertice in Prefettura uno spiraglio
81
articolo precedente