La delibera con cui l’Asl ridisegna i percorsi educativi ed assistenziali per i bambini affetti da autismo piace al coordinamento dei centri di riabilitazione, pronti a raccogliere la sfida. L’obiettivo è seguire ogni caso per l’intero progetto di vita. È stato un lungo approfondimento, quello sulla Delibera 594 del 10 luglio scorso. Alla fine, i centri di riabilitazione hanno convenuto che il progetto dell’Asl introduce interessanti novità, sebbene sperimentali, sul percorso assistenziale ed educativo per le persone affette da disturbo dello spettro autistico. Per la prima volta da quando si è svoltato verso il moderno approccio imperniato sul metodo ABA, i centri di riabilitazione sembrano collocati nella giusta dimensione terapeutica ed operativa. Piace la scelta di mettere al centro del progetto le famiglie, che possono scegliere liberamente gli operatori indicati dai Centri perché inseriti in una “short list” (ovvero un breve elenco), per un percorso di cura chiaro e trasparente in ogni sua fase. L’obiettivo è accompagnare ogni bambino autistico dalla diagnosi (si spera precoce) fino alla maggiore età ed oltre, seguendolo lungo il suo progetto di vita che integri le cure con l’assistenza domiciliare, l’ambito familiare, la scuola, le politiche sociali. Cosa manca, allora? Innanzitutto, il personale adeguatamente formato. Al momento, infatti, non ci sarebbero risorse umane sufficienti a coprire il monte ore previsto dal piano dell’Asl. Anche con il sistema attuale, che va superato, spesse volte i bimbi autistici non ricevono la prestazione per tante ore quante gliene sono state prescritte. Mancano figure professionali come i terapisti occupazionali, logopedisti, psicomotricisti, fisioterapisti con titolo sanitario adeguato. Su questo centri di riabilitazione ed Asl dovranno intendersi, magari potenziando la formazione e monitorando la miriade di corsi non sempre all’altezza.
Autismo: progetto sperimentale dell’Asl di Salerno piace ai centri di riabilitazione
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