I vincitori del Giffoni Film Festival, si pensa già alla 50^ edizione

Redazione

Nessun limite geografico, di cultura, razza o religione. La forza principale del Giffoni Film Festival, che unisce ragazzi provenienti da ogni parte del mondo, forse è proprio questa. Lo si capisce anche dai premi assegnati ai film vincitori della 49^ edizione al termine di una selezione appassionata che ha messo a confronto oltre 100 opera in corcorso, tra lungometraggi, corti e documentari. È il coraggio di “Rocca changes the world” a stregare i giurati della categoria Elements +6. Rocca vive da sola in una grande casa, trova in Caspar un amico insolito, che si rivelerà il prepotente della classe, ma la cosa più importante per la bambina è conquistare il cuore di sua nonna. Pochi dubbi sul vincitore degli Elements +10 “Teacher“. Naina Mathur è un’aspirante insegnante affetta dalla sindrome di Tourette. Dopo diversi colloqui e numerosi rifiuti, ottiene il lavoro dei suoi sogni come insegnante in una delle scuole più esclusive della città. Tuttavia comprende presto che all’interno della sua classe ci sono studenti che le daranno problemi. I Generator +13 incoronano “Blinded by the light“. Una storia di coraggio, amore, speranza e famiglia, intrisa della capacità che ha la musica di sollevare lo spirito umano. Nella categoria Generator +16 vince “Giant little ones“. Franky e Ballas rappresentano l’élite del liceo: belli, star della squadra di nuoto e popolari con le ragazze, vivono una perfetta vita da adolescenti. Fino alla festa del diciassettesimo compleanno di Franky, quando entrambi vengono coinvolti in un incidente che cambierà le loro vite per sempre. A metà tra immaginazione e realtà l’opera scelta dai Generator +18 “The place of no words“. Al centro del film il modo in cui affrontiamo la morte e l’amore, le risate e il dolore, raccontato attraverso gli occhi di un padre e di suo figlio. Il vincitore per la sezione Gex Doc, totalmente dedicata ai documentari, è “In the name of your daughter“. Rosie Makore è scappata dalla sua casa nel nord della Tanzania per salvarsi dall’infibulazione e dal matrimonio che i genitori hanno pianificato per lei. Ad aiutarla è Rhobi Samwelly che gira per le campagne per combattere questa tradizione millenaria. Per i cortometraggi, gli Elements +3 premiano il film canadese “The most magnificent thing“. È la storia di una bambina determinata e caparbia che, nonostante la giovane età, è decisa a costruire, contro ogni pregiudizio, qualcosa di grandioso. Il valore della diversità è, invece, il messaggio scelto dagli Elements +6 con “Zibilla“. Protagonista una zebra discriminata, in un paese di magnifici cavallini. L’incontro con un leone selvaggio farà capire a tutti il vero valore della piccola Zibilla. È del regista italiano Salvatore Allocca “The school trip“, il cortometraggio scelto dagli Elements +10. Megalie, 14 anni, è figlia di genitori immigrati dal Senegal ma è nata e cresciuta in Italia. La ragazza ha un sogno: andare in gita a Parigi con i suoi compagni tra i quali Marco, il ragazzo che ama. A distruggere l’illusione c’è però la burocrazia. Per i Generator +18 vince “Song Sparrow“. Persone di diverso colore, razza e cultura, vecchi e giovani, intraprendono viaggi alla ricerca di un luogo sicuro in cui vivere. Troppo spesso questo percorso si trasforma in una discesa all’inferno. Doppia premiazione per Parental Experience. La competizione internazionale vede la vittoria di “Skin“, già premiato con l’Oscar come Miglior Cortometraggio lo scorso febbraio. Per la competizione nazionale di Parental Experience vince “Brother” di Beppe Tufarulo.

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