Omicidio D’Onofrio, dopo due anni la svolta: il killer è Siniscalchi

Redazione

Ad uccidere Ciro D’Onofrio, due anni fa a Pastena, fu Eugenio Siniscalchi, accompagnato in scooter dal fratello sul luogo del delitto. Procura e forze dell’ordine fanno luce sull’omicidio maturato nell’ambito dello spaccio e di dissidi personali. Già in carcere per traffico di droga, Eugenio Siniscalchi s’é visto notificare un’ordinanza di custodia cautelare anche per l’omicidio di Ciro D’Onofrio, avvenuto in Viale Kennedy- nel rione Pastena a Salerno – la sera del 30 luglio di due anni fa. Ad incastrare lui ed il fratello- all’epoca dei fatti minorenne- le indagini condotte dalla Squadra Mobile della Questura con il supporto del nucleo investigativo del reparto operativo dei Carabinieri. Il gip del Tribunale di Salerno ha con diviso la tesi della Procura, mettendo nero su bianco anche l’aggravante della premeditazione. Il procuratore Luca Masini sottolinea la meticolosa analisi della scena del crimine, le informazioni acquisite con molta difficoltà per la reticenza dei testimoni e degli stessi familiari della vittima. Ma ad essere decisivo è stato l’esame dei tabulati telefonici, incrociato con le registrazioni dei sistemi di videosorveglianza, dal primo all’ultimo contatto tra Siniscalchi e D’Onofrio tre minuti prima del delitto. D’Onofrio non ebbe nemmeno il tempo di togliersi il casco, freddato vicino al suo motorino da tre colpi di pistola. Il complice di Eugenio Siniscalchi è il fratello, all’epoca dei fatti minorenne, per il quale era stato chiesto l’arresto, su cui pende un ricorso in Cassazione. Il loro arrivo a Pastena dalla casa di famiglia di San Mango Piemonte e la precipitosa fuga verso Giffoni per la notte in un luogo sicuro, sono ampiamente documentati. Per quest’omicidio, non c’è un movente specifico. Si va dallo spaccio di droga ai debiti fino all’astio personale. Decisive le dichiarazioni rese da un confidente non ancora collaboratore di giustizia, che ha detto come Siniscalchi si sia pubblicamente vantato dell’omicidio durante una festa. Anche il luogo del delitto è significativo.

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