I medici legali Pasquale Giugliano, per conto della Procura e Giovanni Zotti, per conto della famiglia di Maria Ronca, hanno lavorato a lungo sul cadavere della donna rinvenuta lunedì nel suo appartamento di Via Moscati, nel quartiere Torrione di Salerno. Il decesso della 54enne originaria di Cava de’ Tirreni si tinge sempre più di giallo, perché l’autopsia non ha chiarito del tutto la dinamica che ha portato alla morte della donna, né come possa essersi procurata la profonda ferita che presentava alla testa e gli ematomi presenti su tutto il corpo. Non si può davvero escludere nulla, anche se i Carabinieri del servizio investigazioni scientifiche non hanno rilevato nulla, nell’abitazione, che potesse far pensare ad una morte violenta. Nessun segno di effrazione, tutto era in ordine, nessuna testimonianza di rilievo. La Procura di Salerno ha un fascicolo aperto contro ignoti ma senza una specifica ipotesi di reato, come da prassi. Entro un mese arriverà il referto sull’esame autoptico, che andrà incrociato con l’esito della tomografia assiale eseguita sul cranio di Maria Ronca, per mettere a fuoco la ferita alla testa e capire come possa essersela procurata. L’idea è che la 54enne possa essere caduta per un incidente domestico o per un malore. Ma non si può tralasciare l’ipotesi che sia morta per cause indotte. Ronca conduceva una vita ritirata, con pochi contatti esterni. Si stava separando dal marito commercialista ed i figli vivono lontano. Poche anche le telefonate con gli altri familiari, gli stessi che l’hanno cercata ripetutamente tra domenica e lunedì lanciando l’allarme.
L’autopsia non chiarisce le cause della morte di Maria Ronca
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